Un omaggio a Christian Boltanski in musica. Alla Fondazione Merz di Torino si celebra la Giornata della Memoria con un concerto di Stockhausen. E un disco dedicato al compositore Leone Sinigaglia
Un’impossibile lotta contro il tempo accomuna gli artisti e i musicisti. Gli uni, impegnati nell’esercizio della memoria e gli altri nella ripetizione di partiture altrui. Come Sisifo, destinato a spingere un masso dalla base alla cima di un monte per l’eternità, così anche la memoria e la musica necessitano della ripetizione per esistere. Da queste […]
Un’impossibile lotta contro il tempo accomuna gli artisti e i musicisti. Gli uni, impegnati nell’esercizio della memoria e gli altri nella ripetizione di partiture altrui. Come Sisifo, destinato a spingere un masso dalla base alla cima di un monte per l’eternità, così anche la memoria e la musica necessitano della ripetizione per esistere. Da queste riflessioni è nato il doppio evento Dal diario di Sisifo: costruire memoria con la musica, organizzato dalla Fondazione Merz il 27 gennaio, Giornata della Memoria, a pochi giorni (il 31 gennaio) dalla chiusura della mostra di Christian Boltanski, DOPO: i musicisti Alessandra e Massimiliano Génot entreranno in dialogo con le opere dell’artista, esibendosi sulle musiche di Stockhausen.
Il concerto per violino e pianoforte sarà preceduto dalla presentazione del CD Sinigaglia: Music for violin and piano (Brilliant Classics) in omaggio al compositore Leone Sinigaglia che, cresciuto in una famiglia ebraica dell’alta borghesia torinese di fine Ottocento, ha conosciuto le personalità più rappresentative del pensiero, delle arti e della scienza vissute in quegli anni in città, quali Galileo Ferraris, Cesare Lombroso, Leonardo Bistolfi. Sinigaglia ha sempre riservato un’attenzione speciale alle culture musicali minoritarie, come la declinante tradizione popolare piemontese di cui conservò la memoria in preziose raccolte, nonostante le crescenti difficoltà procurate dalle leggi razziali. Il ricco materiale documentario presente nella sua casa di Cavoretto fu provvidenzialmente sottratto al saccheggio delle squadre nazifasciste per confluire successivamente presso la biblioteca del Conservatorio di Torino. Il disco riscopre l’aspetto colto e cosmopolita del repertorio di Sinigaglia, nell’ambito della produzione per violino e per pianoforte, registrato in prima assoluta da Massimiliano ed Alessandra Génot.
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