Il ritorno di Brian Eno. Nuova opera sonora in mostra a Le Commun di Ginevra per l’Electron Festival: The Ship è anche il titolo del suo nuovo album, ispirato al Titanic
Per la sua prima mostra personale in Svizzera, Brian Eno sceglie una cornice d’eccezione per ospitare la sua “nave”. The Ship è, infatti, il titolo della sua nuova installazione sonora allestita nello spazio espositivo Le Commun – presso il BAC – Bâtiment d’Art Contemporain di Ginevra – a margine dell’Electron Festival (24-27 marzo), storica rassegna musicale […]
Per la sua prima mostra personale in Svizzera, Brian Eno sceglie una cornice d’eccezione per ospitare la sua “nave”. The Ship è, infatti, il titolo della sua nuova installazione sonora allestita nello spazio espositivo Le Commun – presso il BAC – Bâtiment d’Art Contemporain di Ginevra – a margine dell’Electron Festival (24-27 marzo), storica rassegna musicale che oltre ai concerti prevede proiezioni, workshop e conferenze che toccano tutti i temi della scena elettronica internazionale. The Ship ne sarà l’evento principale anche se inaugura un po’ prima del festival – il 3 marzo, alla presenza del musicista – per protrarsi fino al 27, giusto il tempo di lasciare la scena al suo nuovo album dal titolo omonimo – The Ship -, in uscita il 29 aprile e di cui l’installazione è un prolungamento visivo. Si tratta di un’opera audio che indaga il rapporto tra ambiente e composizione musicale, Illuminata da una serie di candele elettriche, con un gruppo di diffusori sonori visualizzati su strutture monolitiche per creare un tutt’uno con il suono e la luce: una struttura multicanale a tre dimensioni.
UN’INSTALLAZIONE CHE SI EVOLVE NEL TEMPO
In realtà non si tratta di un’installazione nuovissima, perché Eno l’aveva già presentata a Stoccolma nel settembre del 2014, ma qui in Svizzera avrà un altro allestimento per seguire la sua evoluzione nel tempo, in linea con la sua natura. Quanto all’album, verrà pubblicato dall’etichetta Warp Records e sarà composto da due tracce: il brano di apertura e Fickle Sun, divisa in quattro movimenti, uno dei quali è una rilettura di I’m Set Free dei Velvet Underground. Il punto di partenza che ne ha ispirato la realizzazione? Un parallelismo tra la Prima Guerra Mondiale e il Titanic, simboli entrambi del grado più alto dell’umanità in fatto di ricerca tecnologica, fallito miseramente, come dichiara lo stesso Eno: “Il fallimento catastrofico dei due ha posto le basi per un secolo di esperimenti drammatici sulle relazioni tra gli esseri umani e i mondi che essi creano per se stessi”. Da qui l’idea di creare un disco fatto di eventi sonori inseriti in uno spazio aperto e, soprattutto, libero.
– Claudia Giraud
http://www.electronfestival.ch/2016/fr/accueil
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