Il ritorno a casa di Jeffrey Deitch. Il celebre gallerista si riappropria del suo secondo spazio newyorkese a Soho, in Wooster Street: da agosto prime mostre
Dopo essere tornato a New York, nello spazio originale Deitch Projects a 76 Grand Street lo scorso settembre, sembra ora imminente il suo definitivo ritorno alle origini su Wooster Street. Stiamo parlando di Jeffrey Deitch, mercante e consulente d’arte, gallerista, ex direttore del MOCA di Los Angeles per un triennio – piuttosto travagliato – e […]
Dopo essere tornato a New York, nello spazio originale Deitch Projects a 76 Grand Street lo scorso settembre, sembra ora imminente il suo definitivo ritorno alle origini su Wooster Street. Stiamo parlando di Jeffrey Deitch, mercante e consulente d’arte, gallerista, ex direttore del MOCA di Los Angeles per un triennio – piuttosto travagliato – e ora di nuovo gallerista nello storico spazio newyorchese, sempre nella zona di Soho. Prima di trasferirsi a Los Angeles nel 2010, la sua galleria Deitch Projects – che ha contribuito in prima linea ad alimentare il mito artistico della Grande Mela – era infatti costituita da due spazi in quest’area di New York: 76 Grand Street e 18 Wooster Street, di cui Deitch è ancora proprietario e i cui locali sono attualmente affittati – fino ad agosto 2016 – allo Swiss Institute.
Questa organizzazione no profit di arte contemporanea si era trasferita qui nel 2011, dopo aver occupato – dal 1994 – un loft al terzo piano di un edificio a pochi isolati di distanza da Broadway. Ma ora non si sa quale sarà la sua destinazione futura. E non lo chiarisce nemmeno una dichiarazione ad ARTnews: “lo Swiss Institute è stato un appuntamento fisso della comunità artistica di New York fin dalla nostra fondazione, quasi 30 anni fa, e noi continueremo a presentare mostre presso la nostra sede a 18 Wooster Street fino alla scadenza del nostro contratto di locazione“. Sta di fatto che fino ad allora, Deitch sarà ancora trattato come il padrone di casa: l’edificio è infatti di proprietà della Diciotto Wooster Street, che il gallerista ha costituito nel 1996, subito dopo aver comprato l’immobile, realizzandovi innumerevoli mostre: dal progetto video di Barbara Kruger sul finire del 1997, fino all’ultima esposizione del 2010 con le opere dello street artist Shepard Fairey. Da agosto la storia ricomincia…
– Claudia Giraud
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