Immagini della grande mostra di Jan Fabre a Firenze. 3 luoghi simbolo della città ospitano fino a ottobre un centinaio di lavori dell’artista fiammingo
Ha sgombrato subito il campo dai primi accenni di polemica il Sindaco Nardella alla pubblica presentazione di Jan Fabre. Spiritual Guards, l’attesa mostra-evento con cui, dopo le personali di Giuseppe Penone e Antony Gormley, Firenze si appresta a coinvolgere il mediceo Forte di Belvedere con un nuovo appuntamento espositivo. Le sculture Searching for Utopia, colossale, […]
Ha sgombrato subito il campo dai primi accenni di polemica il Sindaco Nardella alla pubblica presentazione di Jan Fabre. Spiritual Guards, l’attesa mostra-evento con cui, dopo le personali di Giuseppe Penone e Antony Gormley, Firenze si appresta a coinvolgere il mediceo Forte di Belvedere con un nuovo appuntamento espositivo. Le sculture Searching for Utopia, colossale, collocata al centro di Piazza della Signoria, e The man who measures the clouds, disposta sull’Arengario di Palazzo Vecchio, tra le copie del David di Michelangelo e della Giuditta di Donatello, sono destinate ad una permanenza temporanea, sebbene “altre possibilità di incontro, anche in forma permanente, tra la città e l’arte contemporanea sono in fase di valutazione”.
Le due presenze bronzee, ciascuna delle quali presenta un autoritratto dell’artista – originario di Anversa, figura poliedrica e innovatrice sulla scena internazionale, influenzata fin dalla formazione dal mondo degli insetti e delle creature viventi – costituiscono il primo nucleo del progetto, diretto da Sergio Risaliti e curato da Joanna De Vos e Melania Rossi, che trova compimento all’interno di Palazzo Vecchio e, a partire dal 14 maggio, proprio nella sede di Forte Belvedere.
Tra i manufatti e gli affreschi della sede comunale fiorentina sono state disposte 7 sculture, la maggior parte delle quali presenta un rivestimento fatto di scarabei dal carapace cangiante. Queste opere nella piazza e nell’edificio simbolo della vita pubblica di Firenze, oltre ad anticipare la personale in apertura il mese prossimo, intendono porsi come “Spiritual Guards”, attingendo al titolo-motto della mostra: “un incitamento a vivere una vita eroica, sia bellicosa che disarmata a difesa dell’immaginazione e della bellezza”. Non mancheranno – anzi, iniziano già ad emergere – in città polemiche e malumori da quella fetta di osservatori che mal digerisce l’invadenza del contemporaneo nei templi dell’arte più ancorata ai valori classici: polemiche che del resto non hanno risparmiato nemmeno il recente progetto di Jeff Koons, che pure ha regalato a Firenze grande visibilità internazionale. Lasciando ad ognuno la sue conclusioni, noi documentiamo il tutto con un’ampia fotogallery…
– Valentina Silvestrini
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