Jaimeo Brown Transcendence tra Matisse e Kandinsky: quando la musica diventa mantra
Fons Schiedon firma a regola d’arte il videoclip del duo Jaimeo Brown Transcendence con un omaggio a due artisti appassionati di jazz.
La tesi di laurea di Jaimeo Brown s’intotolava How the Black Church Affected Jazz. Adesso il batterista e produttore, insieme al chitarrista Chris Sholar (vincitore di un Grammy per il suo lavoro con Kanye West e Jay Z), è uscito da poco col suo nuovo disco, un tributo alla musica popolare americana. Work Songs, che si è guadagnato le attenzioni di Billboard, è una rielaborazione moderna di registrazioni d’archivio, per lo più opera dell’etnomusicologo Alan Lomax, che negli anni ’50 le aveva raccolte in giro per campi, prigioni e cappelle dell’entroterra statunitense. Adesso il brano Be so Glad (canto dei detenuti della Parchman Farm Prison del Mississipi impegnati nella costruzione della ferrovia) è diventato anche un videoclip. Firmato dal regista naturalizzato newyorkese Fons Schiedon è la perfetta espressione della poetica del duo di musicisti che combinano elementi di epoche e generi diversi, lasciando spazio all’intuizione e all’improvvisazione. Il risultato è una miscela emozionante di tecnologia ed elaborazioni hand made, dove il viaggio del protagonista verso la liberazione dalla schiavitù riesce a comunicare un profondo senso d’umanità.
Nel video citazioni alla storia del cinema, del cartone animato, della pubblicità e dell’arte, dalla Skeleton Dance delle Silly Symphonies, al Cantante di Jazz con Al Jolson. Dai film sperimentali di Maya Deren e Stan Brakhage, fino al meglio delle produzioni di Michel Gondry, passando per i giochi grafici di Fantasia Disney e finendo all’Icaro di Matisse e ai segni delle composizioni più sintetiche di Kandinsky, quelle appunto che ricordano il ritmo spezzato del jazz. Grazie alla sapiente sovrapposizione di elementi storici, tecnologici e stilistici mai accostati prima espressi con un linguaggio semplice e ad una struttura narrativa circolare che rispecchia quella sonora dell’ostinato di fondo della voce dei prigionieri, a tratti astratta in suono puro, il filmato assume la forma di un affascinante mantra sinestetico. L’uomo della storia arriva a coincidere con l’universo di cui prima era prigioniero, la sua stessa materia si semplifica, sublimandosi prima in musica, poi in stelle dello spazio siderale che si dissolvono in elementi microcosmici e infine nelle stringhe delle teorie fisiche più recenti…
Secondo VICE Work Songs è tra i più eccitanti, sperimentali e importanti album usciti quest’anno. Vedere (e sentire) per credere.
– Federica Polidoro
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