Proiezione speciale alla Settimana della Critica per Alessandro Comodin
Dopo il Pardo d’Oro con L’estate di Giacomo, Alessandro Comodin torna a Cannes, dove aveva esordito qualche anno fa col suo saggio di laurea, e porta una favola con un lupo e una foresta incantata.
Udinese di nascita, con una laurea alla scuola nazionale di cinema di Bruxelles e studi a Bologna e Parigi, Alessandro Comodin ha avuto una buona accoglienza nei festival dall’esordio, avvenuto a Cannes nel 2009 proprio col suo saggio di diploma Jagdfieber. Il secondo film di Alessandro ha vinto poi il Pardo d’Oro al Festival di Locarno. Sembra proprio che le sue regie siano baciate dalla fortuna visto che anche la sua terza pellicola, I giorni felici verranno presto, è quest’anno in proiezione speciale alla Settimana della critica.
Con questo titolo il giovane regista recupera molti dei motivi presenti nel precedente L’estate di Giacomo, sviluppandoli con esiti imprevedibili. Sulle prime battute l’accento posto sulla ruvidità delle immagini in esterni e senza ausilio d’illuminazione artificiale lasciano intendere che si tratti di una sorta di documentario. Coll’incedere del racconto il film si rivela invece una fiaba costruita in due movimenti, dove la fuga verso la felicità e la precarietà dell’esistenza si contrappuntano come temi dallo sfondo moraleggiante. Per scrivere i personaggi Alessandro si è ispirato a persone reali e amici di famiglia, soprattutto alla figura di Dino Selva, tra i pochi reduci dalla deportazione nei lager siberiani. La fuga per l’autore prende quindi il carattere della resistenza umana alle imprevedibili difficoltà della vita. Noi l’abbiamo incontrato nella terrazza dell’Italian Pavilion al Majestic Hotel.
– Federica Polidoro
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