Poesia a portata di mouse. In mostra a Rovereto
MART, Rovereto – fino al 26 giugno 2016. Il progetto VerboVisualeVirtuale, piattaforma d'accesso libero all'Archivio Nuova Scrittura, si inserisce nel progetto più ampio di digitalizzazione del patrimonio artistico dell’area trentina. E diventa una mostra al Mart.
POESIA VISUALE
Se Amalia Etlinger come poetessa dichiara “Art is the danger of visual poem”, affermando quindi il primato assoluto della parola, entriamo nel vivo della questione su come mettere a punto un progetto virtuale per rendere accessibili migliaia di lavori di poesia visuale provenienti dalla raccolta di Paolo della Grazia, alcuni molto fragili altri intangibili.
Come classificare un’intera collezione composta da molti elementi eterogenei quali carteggi, post-card, parole liriche, fotografie, segni e collage? E come cogliere al meglio questo mondo dove parola e immagine si fondono, senza adottare un solo livello di lettura ma andando in profondità?
POESIA CONCRETA
Parliamo allora di connessioni e non di catalogazione semplice per i Packet Poem, libri oggetto composti da pezzi di tessuto leggeri, carta e parole, frammenti personali che Amalia Etlinger invia agli amici. Una corrispondenza che diviene la mise en place di fili del quotidiano e che arriva anche nelle personali stanze di un’altra artista inclusa nella selezione della mostra, Mirella Bentivoglio, sperimentatrice della poesia concreta, in grado di trasformare, con il suo gesto poetico, gli oggetti e gli ambienti in spazi linguistici. Sempre alla ricerca dell’aspetto femminile e interessata alla ristrutturazione linguistica anche attraverso il gioco che le parole stesse consentono, pone un accento sul loro significato visivo.
LE TANTE SFUMATURE DELLA PAROLA
Luciano Caruso trova nel contatto con l’ambiente milanese della pittura Nucleare e con quello surrealista parigino un fondamentale impulso per lo sviluppo della sua scrittura manuale: scatole che raccolgono impressioni personali e immateriali, oggetti minimi da spedire per un viaggio di ricordi. Artefice, insieme al poeta napoletano Stelio Maria Martini, di una critica che rivaluta il paroliberismo futurista e delle pubblicazioni Linea Sud e Continuum, Caruso dichiara l’insufficienza espressiva della dimensione solo verbale della poesia, arricchendola con l’elemento visuale e materico della scrittura. Ricorrendo al collage di lettere prese in prestito anche dal settore dei mass media, Adriano Spatola, protagonista delle rassegne di poesia sonora e interessato all’intermedialità di Fluxus, usa la parola come un segno, che poi diventa Zeroglifico o Poesia da montare. Grazie a una libera ricomposizione del testo, possiamo finalmente godere di altri sensi della parola.
Antonella Potente
Rovereto // fino al 26 giugno 2016
Materiale Immateriale. Progetto VVV VerboVisualeVirtuale
a cura di Nicoletta Boschiero con Valentina Russo e Cecilia Scatturin
MART
Corso Bettini 43
0464 438887
[email protected]
www.mart.trento.it
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