Jewish in the city 2016 al via a Milano: dalla memoria alla cultura contemporanea. Con un focus anche sull’architettura
Sono cinque i temi guida di Jewish in the city 2016 – Identità e diaspora; Formazione e cittadinanza; Comunità nella comunità; Memoria come progetto; Ecosistemi dell’innovazione – la manifestazione che attraverso un fitto cartellone di appuntamenti, dal 29 al 31 maggio 2016, coinvolge una serie di siti di Milano attraverso specifici percorsi culturali; in programma […]
Sono cinque i temi guida di Jewish in the city 2016 – Identità e diaspora; Formazione e cittadinanza; Comunità nella comunità; Memoria come progetto; Ecosistemi dell’innovazione – la manifestazione che attraverso un fitto cartellone di appuntamenti, dal 29 al 31 maggio 2016, coinvolge una serie di siti di Milano attraverso specifici percorsi culturali; in programma approfondimenti tematici, lectio magistralis, spettacoli, concerti, reading, mostre, workshop e seminari. Nello spirito fondativo del progetto, votato al dialogo interreligioso, allo scambio e all’accoglienza, anche quest’anno la manifestazione intende “ricostruire, suggerire e rappresentare un ponte dentro la città, oltre la città, verso il mondo”. Una modalità di approccio e visione che si rafforza nell’edizione alle porte, grazie all’inserimento di Jewish in the city tra gli eventi di punta delle celebrazioni per i 150 anni della Comunità Ebraica di Milano, un itinerario culturale che proseguirà fino al termine dell’anno.
COSA NON PERDERSI
Con la direzione scientifica di rav Roberto Della Rocca, in sinergia con Cristiana Colli, Jewish in the city propone appuntamenti eterogenei – per la maggior parte ad ingresso libero – che intrecciano vari ambiti e discipline. Oltre agli approfondimenti tematici, con il coinvolgimento di ospiti tra cui giornalisti, intellettuali ed esponenti della comunità ebraica, la tre giorni propone anche gli spettacoli Silent Quartet (31 maggio, ore 21.00, presso Anteo SpazioCinema) che alternando musica e silenzio tratteggerà le storie di 9 migranti, evocandone il dramma umano con il contributo di un quartetto d’archi e Musica immaginaria mediterranea, a cura di Raiz & Radicanto (30 maggio, ore 21.00, Teatro Dal Verme). Tra le novità del 2016, un corso di cucina kasher, curato e condotto da Daniela di Veroli e sviluppato in collaborazione con Eataly Smeraldo, finalizzato ad illustrare anche il ruolo sociale delle preparazioni della tradizione gastronomica ebraica, svelandone aspetti nutrizionali e valenze simboliche.
MEMORIA COME PROGETTO
Martedì 31 maggio, riflettori puntati sul Memoriale della Shoah di Milano, dove a partire dalle 17.00 sarà presentato il progetto architettonico di Morpurgo De Curtis Architetti Associati che nel 2014 si è aggiudicato la menzione nella categoria Interni della Medaglia d’oro all’Architettura Italiana. Inaugurato due anni fa, in concomitanza con la Giornata della Memoria, l’intervento sarà al centro di un dibattito, coordinato dal giornalista Antonio Calabrò, al quale contribuiranno Fulvio Irace, architetto e storico dell’architettura, Danilo Eccher, critico d’arte e curatore, Roberto Mordacci, filosofo e Preside Facoltà di Filosofia Università Vita-Salute San Raffaele, Stefano Velotti e Roberto Mordacci; prevista anche un’introduzione a cura di Luca Zevi. Ubicato nei sotterranei della Stazione Centrale di Milano, il Memoriale – finanziato dalla Fondazione omonima e da donazioni di singoli ed associazioni – associa ad un’area concepita appositamente per offrire una prova tangibile degli avvenimenti storici – che comprende anche Sala delle Testimonianze, il Muro dei Nomi e il Binario della destinazione ignota – anche il cosiddetto “Laboratorio della Memoria”, con centro studi e biblioteca. Un luogo quindi il cui l’architettura si è messa a servizio del racconto della storia, in una prospettiva sia simbolica sia funzionale.
-Valentina Silvestrini
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