Grazie a Hugo Boss un piccolo museo d’arte contemporanea potrebbe aprire in Galleria a Milano
La vicenda ha i precisi contorni dell’italianità, tra sfratti e ricorsi, TAR e Consiglio di Stato. Per chi volesse scendere nei meandri, c’è un articolo del Corriere della Sera che ne parla in maniera approfondita. La notizia è però questa: l’Ottagono di Milano, ovvero il “salotto” buono in pieno centro, presto si arricchirà di due […]
La vicenda ha i precisi contorni dell’italianità, tra sfratti e ricorsi, TAR e Consiglio di Stato. Per chi volesse scendere nei meandri, c’è un articolo del Corriere della Sera che ne parla in maniera approfondita. La notizia è però questa: l’Ottagono di Milano, ovvero il “salotto” buono in pieno centro, presto si arricchirà di due new entry. Da una parte Hugo Boss, dall’altra Carlo Cracco.
Lo chef si accasa negli spazi che erano affittati da Mercedes (bistrot al groundfloor, ristorante al piano nobile, area eventi a livello panoramico), ma con tempi – riporta sempre il Corriere – non ancora definiti. La priorità è infatti Garage Italia di piazzale Accursio, progetto sviluppato in collaborazione con Lapo Elkann – fondatore di Garage Italia Customs – e non esente da collegamenti con l’arte: fra i più recenti modelli di auto customizzati, infatti, c’è la “copia unica” della BMW i8 Futurism Edition, il cui pattern è ispirato alla Lampada ad arco di Giacomo Balla.
Quanto a Hugo Boss, la notizia è ancor più interessante per chi ama l’arte contemporanea: al monomarca e all’area sartoriale, infatti, si affiancherà uno spazio tutto dedicato alle opere dell’Hugo Boss Prize, che la griffe sponsorizza dal 1996, quando alla prima edizione vinse Matthew Barney. Da allora, ogni due anni il premio è consistito in 100mila dollari e in una personale allestita al Guggenheim Museum di New York (il vincitore del 2016 sarà annunciato in autunno: in shortlist ci sono Tania Bruguera, Mark Leckey, Ralph Lemon, Laura Owens, Wael Shawky e Anicka Yi). Certo non ci aspettiamo che il medesimo progetto arrivi nel negozio meneghino, ma l’interesse resta alto – ancor più se sarà coinvolto anche l’Hugo Boss Asia Art Award, anch’esso biennale e nato nel 2013 per premiare artisti emergenti del continente asiatico. In ogni caso, si allunga l’elenco dei privati, e in particolare dei privati legati al mondo della moda, che portano a Milano l’arte contemporanea.
–Redazione
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