Negli stessi giorni in cui Franco Noero apre la sua seconda sede in pieno centro a Torino con una monografica di Lothar Baumgarten – di cui non mancheremo di raccontarvi – Giorgio Galotti inaugura nel suo spazio GRGLT una mostra lampo di 24 ore. L’occasione è ghiotta per un vernissage congiunto, perché in città Baumgarten si dividerà tra una conversazione con Carolyn Christov-Bakargiev al Castello di Rivoli il 7 giugno alle 19.30, una proiezione del suo film Origin of the night al Cinema Massimo alle ore 17 dell’8 giugno, e l’inaugurazione della sua mostra da Noero, lo stesso giorno alle ore 19.
24 ORE CON AUGUSTUS RUTH E GLI ALTRI APPUNTAMENTI
Così, il gallerista romano che da poco più di un anno ha siglato col suo stesso nome il suo spazio torinese, ha deciso di avviare un programma di opening coordinati, coinvolgendo altre due gallerie della città e un progetto ospite. Si comincia l’8 giugno alle 19 da Guido Costa Projects con la mostra di Gregor Schneider, Opere da una Collezione, che raccoglie, appunto, le opere che fanno parte di una sola collezione privata, ritenuta a ragione tra le più importanti al mondo dedicate all’artista. Si prosegue alle ore 22 da GRGLT, con l’apertura del progetto di 24 ore dell’artista australiano Augustus Ruth che coinvolgerà un’opera del ‘74 di Giuseppe Chiari. Si tratta del manifesto che riporta la celebre frase L’arte è finita, smettiamo tutti insieme: un pezzo storico dell’artista appartenente al gruppo Fluxus e ottenuto grazie alla collaborazione con il figlio.
Per la sua prima mostra in Italia, Ruth si presenta al pubblico attraverso l’opera Please drop my baby at home (Cornucopia), 2016: un’autovettura utilitaria di marca giapponese, posizionata all’interno della galleria (un ex garage) che tiene sospesa una scultura di ceramica con frutta. Il progetto, dopo un cocktail di chiusura il giorno dopo (giovedì 9 giugno alle 18), terminerà ufficialmente alle ore 22.
Prima, però, ci sarà ancora tempo per partecipare all’inaugurazione, alle ore 17, della mostra personale di Francesco Barocco, che esporrà le sue incisioni da Norma Mangione. E di assistere, a partire dalle ore 18, al quinto capitolo del Laboratorio del Dubbio – il progetto ideato da Sara Enrico, Ruben Levi, Marco Rainò, Gianluigi Ricuperati, Elisa Sighicelli, ospitato nello spazio di co-working Toolbox – che per l’occasione presenterà una collaborazione tra Giulia Cenci e Marco Mazzoni.
http://www.giorgiogalotti.com/
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati