Malgrado le nostre perplessità, soprattutto rispetto alla sede, non v’è dubbio che il bipolarismo Armory Show – Frieze Art Fair abbia messo in atto una vera e propria battaglia delle fiere a New York, a base di colpi di scena culturali. Anche nella scelta dei curatori. Mentre la fiera di origine londinese continua il suo percorso dei Projects con la neoeletta al Padiglione Italia 2017 Cecilia Alemani, il colosso delle fiere della Grande Mela mette in campo una coppia al fulmicotone. È di recente, infatti, annuncio la nomina di Jarrett Gregory, curatore associato del LACMA, il Los Angeles County Museum of Art e di Eric Shiner, direttore del museo dedicato a Andy Warhol.
LE NOVITA’ IN FIERA
Mentre il primo presiederà ai Focus, la sezione che mette in scena ogni anno circa venti solo show, il secondo inaugurerà la sezione Platform, dedicata (e qui il richiamo a Frieze riecheggia) alle installazioni di ampio respiro e di grandi dimensioni, nonché alle performance. Le opere saranno esposte nei Pier 92 e 94.
Non è l’unica novità questa per la fiera dei Pier, che ha annunciato per il futuro una “nuova visione”, aumentando il coinvolgimento dei curatori nella selezione degli artisti e delle gallerie, enfatizzando le personali, ma anche dando più ampio spazio alle nuove produzioni e commissioni. Tra le linee di sviluppo, la fusione tra The Armory Show e The Armory Show Modern in un solo appuntamento dedicato al XX e al XXI secolo, forse un deciso serrare i ranghi per fronteggiare il terzo incomodo TEFAF – la fiera basata a Maastricht dedicata all’antico e al moderno – in arrivo a New York il prossimo autunno.
La versione dedicata al moderno di Armory, nata del 2009 si trasformerà in Insights, una sezione che vedrà la presentazione di opere del secolo scorso attraverso solo show, doppie personali e mostre tematiche.
– Santa Nastro
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