L’arte veneta conquista Pechino
Museo Nazionale della Cina, Beijing – fino al 20 ottobre 2016. L’arte italiana è di nuovo protagonista nella capitale cinese, complice una partnership istituzionale siglata nel 2010 con il MiBACT. Stavolta tocca alla pittura veneta catalizzare l’interesse della megalopoli d’Oriente.
STORIA DI UN PROGETTO
Gloria di luce e colore. Quattro secoli di pittura a Venezia è il terzo appuntamento con l’arte italiana a Pechino. La mostra si colloca all’interno del Memorandum d’Intesa, siglato nel 2010, sul Partenariato per la Promozione del Patrimonio Culturale tra il Ministero per i Beni e le Attività Culturali della Repubblica italiana e la State Administration of Cultural Heritage cinese. Il progetto impegna i musei italiani e cinesi in un dialogo culturale che punta alla reciproca conoscenza e promozione delle eccellenze artistiche. La Cina ha scelto come spazio espositivo d’onore il mastodontico Museo Nazionale, ospitalità ricambiata dallo stato italiano con la storica dimora del Museo Nazionale di Piazza Venezia a Roma.
Il primo progetto, Rinascimento a Firenze. Capolavori e Protagonisti, risale al 2012, cui fece seguito l’appuntamento con La Cina arcaica a Palazzo Venezia. Roma ed il Barocco, ospitata tra aprile 2013 e marzo 2014 è stata la seconda esposizione italiana allestita al museo di piazza Tiananmen al quale la Cina ha risposto con Le leggendarie tombe di Mawangdui. L’ultimo evento dedicato all’arte orientale, Tesori della Cina imperiale, si è concluso lo scorso 28 febbraio nella capitale italiana; ora non rimane che attendere cosa riserveranno le restanti due mostre previste dall’accordo per entrambi i Paesi.
COME IN UN LIBRO DI STORIA DELL’ARTE…
Questo singolare spaccato di colori e luci veneziane riassume ed esemplifica per sommi capi, o meglio per sommi maestri, quattro secoli di pittura veneta, accompagnando il visitatore in un percorso visivo ed emotivo fatto di immagini spettacolari. La sensazione è di entrare in un libro di storia dell’arte e di vivere le opere assimilandone per osmosi valori, storia e colori. Il fatto che queste siano decontestualizzate dalla propria terra le rende ancora più eloquenti nei loro significati intrinsechi. Perché vedere un Bellini o un Tiziano a Venezia è un diritto di cui il visitatore gode in modo quasi inconsapevole e scontato; diversamente, poter assaporare la loro presenza in Cina è un piacere che si concretizza nella consapevolezza della loro eccezionalità. La mostra si apre con un maestoso San Giorgio uscito dal pennello di Andrea Mantegna e prosegue descrivendo il Quattrocento con opere di Gentile e Giovanni Bellini, Cima da Conegliano e Bartolomeo Montagna, solo per nominarne alcuni. La sezione dedicata al Cinquecento si dipana in una lista di opere che imbarazzano lo spettatore per la grandezza dei loro autori: Lorenzo Lotto, Tiziano Vecellio, Paolo Veronese, Jacopo Tintoretto e non solo.
Il Seicento è ricco di altrettanti insigni rappresentanti, mentre il Settecento accompagna il pubblico verso la fine del percorso con veri e propri scorci di vita veneziana, grazie alle narrazioni di Pietro Longhi e alle vedute di Andrea da Canal e Francesco Guardi. Nonostante la riconosciuta abilità dei vedutisti, l’indiscusso princeps inter pares del secolo rimane Giambattista Tiepolo, che con la sua Allegoria di Venezia non manca di attirare su di se sguardi meravigliati.
UNA COLLABORAZIONE VINCENTE
A rendere possibile una mostra di tale calibro è stata la sinergia attivata tra varie istituzioni museali italiane (Gallerie degli Uffizi di Firenze, Gallerie dell’Accademia di Venezia, Accademia Nazionale d’Arte Antica di Roma, Musei Capitolini di Roma, Polo Museale del Lazio, Fondazione Musei Civici di Venezia) secondo un progetto ideato e prodotto dal MiBACT in collaborazione con la Fondazione Musei Civici di Venezia. L’importante rassegna ha visto la direzione scientifica di Andrea Bellieni, responsabile del Museo Correr di Venezia.
Quella tra i musei italiani si è dunque rivelata una vincente collaborazione: la mostra è stata accolta fin dai primi giorni con grande entusiasmo e partecipazione da parte del pubblico cinese il quale, incurante del divieto, non sembra resistere ad un furtivo scatto alle bellezze di Venezia.
Giorgia Cestaro
Beijing // fino al 20 ottobre 2016
Gloria di luce e colore. Quattro secoli di pittura a Venezia
MUSEO NAZIONALE DELLA CINA
www.beniculturali.it
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