Da quando è diventato direttore creativo, nel 2001, ha scelto di “creare campagne pubblicitarie in modo diverso, lavorando con fotografi d’arte, invece che con fotografi di moda”. Ha chiamato artisti come Annie Leibovitz, Ryan McGinley, Nan Goldin, Jürgen Teller, Robert Longo, per creare immagini capaci di comunicare in maniera diversa le collezioni della maison. Di chi stiamo parlando? Di Tomas Maier e di Bottega Veneta, brand tricolore da tempo approdato nel gruppo Kering (di François Pinault), di cui è da 15 anni direttore creativo.
L’opzione di cercare fra i grandi nomi delle arti visive i migliori interpreti dell’estetica modernista della griffe ha portato lo scorso anno alla pubblicazione di un pesante tomo che raccoglie oltre 1.000 foto, frutto delle campagne pubblicitarie di questi anni. E poi alla mostra itinerante Art of Collaboration, che ora fa tappa in Cina all’Ullens Center for Contemporary Art (Ucca), il celebre centro d’arte creato dai collezionisti belgi Ullens nell’art district 798 di Pechino, celebrando anche il 50esimo anniversario dalla fondazione di Bottega Veneta. La mostra resta visibile – accanto ad altre portentose esposizioni, fra cui la prima assoluta di Robert Rauschenberg in Cina – fino al 28 giugno: noi ne vediamo alcune immagini nella fotogallery…
– Massimo Mattioli
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