Come va l’impresa culturale in Italia? Nel rapporto Symbola Unioncamere presentato il 23 giugno a Roma i dati sono incoraggianti

Presentato il rapporto  “Io sono cultura” di Symbola e Unioncamere. Il settore culturale e creativo è sempre più vivace. Il Centro Italia fa la parte del leone e cresce anche il dato occupazionale

Vale ancora la pena di considerare il settore delle industrie culturali e creative come uno dei più importanti del nostro Paese? Stando ai dati divulgati a Roma, alla presenza del Ministro Franceschini, nell’ambito del rapporto 2016 Io sono cultura. L’Italia della qualità e della bellezza sfida la crisi, elaborato da Fondazione Symbola e da Unioncamere, il sistema produttivo culturale e creativo è tra i più vivaci di Italia. Produce infatti 79,8 miliardi di valore aggiunto e attiva altri settori dell’economia, arrivando a muovere complessivamente il 15,6 % del valore aggiunto nazionale (stimato in 227 miliardi di euro).

L’ITALIA FA CENTRO
Ne è emersa anche una interessante mappa geografica che mette la provincia di Milano al primo posto per incidenza del valore aggiunto del sistema produttivo culturale e creativo sul totale dell’economia seguita da Roma (10%), Torino (9,1 %), Siena (8,5 %), Arezzo (7,8 %), Firenze (7,5 %) e così via con un Centro Italia che si fa sempre più trainante.
Anche dal punto di vista occupazionale Milano è la prima della classe, mentre al secondo posto si trova la provincia di Arezzo seguita da Roma, Torino, Firenze, Modena, Bologna e Monza – Brianza. Le prime Regioni sono Lazio, Lombardia e Piemonte.

450.000 IMPRESE CREATIVE E CULTURALI
Sono circa 40 le personalità che hanno contribuito allo studio, tra cui i “nostri” Massimiliano Tonelli, Marco Enrico Giacomelli e Christian Caliandro, anche membro del comitato scientifico della Fondazione Symbola. Il rapporto  -realizzato anche grazie alla partnership con Fondazione Fitzcarraldo e Si.Camera – segnala che le quasi 450.000 imprese del sistema produttivo culturale rappresentano circa il 7,3 % delle imprese nazionali producendo il 5,4% della ricchezza del Paese. Un dato impressionante che ha effetti positivi anche sul fronte occupazione: le sole imprese del sistema produttivo culturale, infatti, – ovvero industrie culturali, industrie creative, patrimonio storico artistico e architettonico, performing arts e arti visive – danno lavoro a 1,4 milioni di persone, il 5,9% del totale degli occupati in Italia. Che diventano oltre 1,5 milioni, il 6,3% del totale, se includiamo anche le realtà del pubblico e del non profit.

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Redazione

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