Ben Patterson, compositore, contrabbassista e artista visivo che ha contribuito a fondare il movimento Fluxus, è morto all’età di 82 anni sabato 25 giugno nella sua casa di Wiesbaden, in Germania, come riferisce Andrew Russeth su Artnews.
Nato a Pittsburgh il 29 maggio del 1934, Patterson si laurea in musica presso l’Università del Michigan, ad Ann Arbor, nel 1956. Suona per qualche anno il contrabbasso in alcune orchestre sinfoniche canadesi, ma avviene in Germania l’incontro che gli cambia la vita: quello con il musicista John Cage, che lo indurrà a prendere in considerazione nuove e più radicali idee sull’arte.
IL FLUXUS FESTIVAL
Dopotutto Cage è una figura centrale per molti artisti Fluxus, come George Maciunas – il fondatore del movimento – Ben Vautier, Robert Filliou, Nam June Paik, La Monte Young, Yoko Ono e Patterson non è da meno, tanto da aiutare Maciunas a mettere in scena il primo Festival Fluxus di Wiesbaden nel 1962.
Rientrato a New York, alla fine del 1965 decide per un ventennio di ritirarsi dall’attività artistica, per vivere una “vita normale”, lavorando come bibliotecario, come vice direttore del Dipartimento degli Affari Culturali di New York, e fondatore di una società di gestione musicale. Le ragioni? Del tutto pratiche, secondo quanto dichiarato da lui stesso in un articolo su Interview nel 2013: “La famiglia si stava allargando, e come padre avevo bisogno di guadagnare soldi. I lavori di Fluxus si vendevano per un penny o un dollaro al pezzo, quindi non c’era abbastanza denaro. Ho continuato a coltivare il mio interesse per l’arte, a seguire che cosa stava succedendo, e di volta in volta creavo piccoli pezzi, ma non era un’occupazione a tempo pieno.”
L’ARTE COME UNA SORPRESA
Una visione dell’arte e della vita in pieno spirito Fluxus, tanto da riprendere l’attività espositiva nel 1988 con una mostra personale di nuovi assemblaggi e installazioni alla Emily Harvey Gallery a New York. Fino alla grande retrospettiva del 2010 al Contemporary Arts Museum di Houston, dal titolo Benjamin Patterson: Born in the State of Flux/Us. Una mostra attesa da lungo tempo e che finalmente dava il giusto riconoscimento al contributo di Ben Patterson a tutto il movimento Fluxus: “Quello che cerco di fare è aprire la mente delle persone, le orecchie e gli occhi, non necessariamente scioccandole, ma con delle sorprese e delle cose inaspettate, in modo da farle diventare più consapevoli e sensibili al mondo che li circonda “.
– Claudia Giraud
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