Uno show per combattere l’IS. Nasce The Bighdaddy show, una collezione di piccoli video lanciati sui social network e in generale online per combattere con l’umorismo uno dei più grandi nemici dell’Occidente. Non vogliono minimizzare gli autori, che hanno lanciato il 7 luglio l’ultimo piccolo corto, ispirando il video al nome di Abu Bakr al-Baghdadi, americanizzato all’occorrenza, per opporre alla violenza, l’ironia e per sensibilizzare le persone contro i fatti che da mesi stanno sconvolgendo le nostre vite. Ciò che lo show dipinge abilmente è un’organizzazione di buffoni con le pistole e un approccio ridicolo alla religione. La cosa sorprendente è che the Bighdaddy show ha guadagnato popolarità proprio nel Medio Oriente tanto che la sua pagina Facebook ha raccolto in poco tempo più di 200mila likes e un milione di visualizzazioni per ogni video.
MA COSA FA BIGHDADDY?
I suoi superpoteri non conoscono limiti. Questo grande padre che ricorda un po’ il grande fratello, fa cose più che incredibili: ad esempio promette di liberare l’Andalusia da toreri, Washington dalla Casa Bianca e l’Iraq dagli iracheni, ma solo se Dio vuole. La prima stagione contiene scenette dove Bighdaddy interagisce e comanda un jihadista australiano lamentoso, oppure il racconto delle origini di Bighdaddy. Non è chiaro chi ci sia dietro il progetto. In un’intervista Prospero, l’admin della pagina Facebook, che ha voluto rimanere anonimo, sostiene che il gruppo sia gestito da un gruppo di attivisti, grafici, avvocati volontari che provengono da tutto il mondo arabo, compresi alcuni territori comandati dall’IS, i quali hanno deciso di combattere la potente organizzazione, che spesso ha lanciato video in tutto il mondo, con ciò che sapevano fare meglio. Le loro creazioni, in arabo con sottotitoli in inglese. Qualcosa nelle traduzioni si perde, ma forse riescono a strappare una risata anche a voi… Ecco uno stralcio del Bighdaddy show.
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati