Murale da record. 3mila metri quadrati a Rio de Janeiro per Eduardo Kobra durante le Olimpiadi

Il dipinto raffigura i volti di cinque indigeni che rappresentano i continenti del mondo, sulle tonalità del blu, giallo, nero, verde e rosso, i colori dei cerchi olimpici 


La popolazione dei Karen della Thailandia rappresenta l’Asia, gli Huli della Papua Nuova Guinea rappresentano l’Oceania, i Tapajos dell’Amazzonia brasiliana le Americhe, i Chukchi della Siberia l’Europa, i Mursi dell’Etiopia l’Africa. È questo lo scenario con cui si presentano le Olimpiadi dei graffiti: così, per lo meno, le vede il celebre muralista brasiliano Eduardo Kobra, incaricato di realizzare una grande opera dedicata ai giochi olimpici di Rio de Janeiro dal comitato organizzatore e dalla municipalità.

Eduardo Kobra, We Are All One, Rio de Janeiro, in progress

Eduardo Kobra, We Are All One, Rio de Janeiro, in progress

TITOLO WE ARE ALL ONE
E già solo le dimensioni del murale sono da record: 3mila metri quadrati, circa la metà delle dimensioni di un campo da calcio, giusto per dare un’idea, su un muro del rinnovato quartiere portuale di Rio. A meno di tre settimane al via ai giochi, l’artista e i suoi assistenti danno gli ultimi ritocchi al dipinto che raffigura appunto i volti di cinque indigeni che rappresentano i continenti del mondo, sulle tonalità del blu, giallo, nero, verde e rosso, i colori dei cerchi olimpici. Il risultato? We Are All One – questo il titolo – sarà terminato solo pochi giorni prima della cerimonia inaugurale del 5 agosto: noi ve ne facciamo vedere alcune immagini in progress…

Massimo Mattioli

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Massimo Mattioli

Massimo Mattioli

É nato a Todi (Pg). Laureato in Storia dell'Arte Contemporanea all’Università di Perugia, fra il 1993 e il 1994 ha lavorato a Torino come redattore de “Il Giornale dell'Arte”. Nel 2005 ha pubblicato per Silvia Editrice il libro “Rigando dritto.…

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