Popolare o populista? La stilettata soft della dolce Bice…
“Mi scusate, ma mio italiano non basta per tenere una intera press conference…”. È parte la presentazione in inglese, con un’aggraziata – e anche bellina, quindi non fotogenica – ma teutonicamente metodica e decisa Bice Curiger ad illustrare la sua ILLUMInazioni, le linee generali, gli artisti con accenni ai singoli progetti. Mezzoretta, nessuna sbrodolata autoreferenziale […]
“Mi scusate, ma mio italiano non basta per tenere una intera press conference…”. È parte la presentazione in inglese, con un’aggraziata – e anche bellina, quindi non fotogenica – ma teutonicamente metodica e decisa Bice Curiger ad illustrare la sua ILLUMInazioni, le linee generali, gli artisti con accenni ai singoli progetti. Mezzoretta, nessuna sbrodolata autoreferenziale o eccessivamente cripto-critichese. Poi parola al famelico pubblico, ed una giornalista le chiede lumi su un passaggio nel quale dissertava di contemporaneo che non dovrebbe inseguire le corde del “popolare”. “Ci può spiegare meglio cosa intendeva?”. E lei: “Forse non mi sono spiegata bene, sarebbe più corretto parlare di populista…”. E la lettura che molti ne hanno dato, nel chiacchiericcio post-conferenza, è quella di una neanche tanto velata bordata al progetto-monstre di Vittorio Sgarbi per il Padiglione Italia…
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati