Scandalo Trump: acquista un proprio ritratto con i soldi della sua Fondazione, mentre Gagosian e l’artworld si schierano con Hillary Clinton
Una inchiesta del Washington Post riporta gli stravaganti acquisti della Fondazione legata a Donald Trump. E nel frattempo a New York, Gagosian ospita una asta per Hillary Clinton. Tra gli artisti Jeff Koons, Chuck Close e Barbara Kruger.
Tempesta (come al solito) mediatica per Donald Trump che, stando a quanto riporta il Washington Post in una inchiesta, avrebbe speso 20.000 dollari del budget della sua Fondazione per comprare un ritratto che lo rappresenterebbe su una tela di grandi dimensioni. Un acquisto, dice il giornale, emblematico della gestione del denaro da parte dell’istituzione che porta il nome di Trump, e che andrebbe ad aggiungersi ad altre strane acquisizioni, come ad esempio quella di un casco da football da collezione pagato in asta 12.000 dollari.
UN MILIARDARIO POCO GENEROSO
Il quadro, realizzato dall’artista Michael Israel, che si è autodefinito the original speed painter, sarebbe stato acquistato ad un’asta del 2007 da Melania, moglie del tycoon. Il candidato repubblicano, che lo scorso aprile aveva donato 100.000 dollari al Memoriale dell’11/9 a New York, non è certo conosciuto come un filantropo attivo, benché come scrive Ben Davis su News Examiner lui ami definirsi come tale. “È tra i miliardari meno generosi nel mondo” si legge in un suo articolo che dichiara come nell’ultimo anno abbia donato solo 3,7 milioni di dollari alla propria Fondazione, che ne riceve molti di più da soggetti esterni. Ancora più duro è Josh Voorhees per Slate che scrive: “l’unica cosa che Trump sembra aver donato alla Fondazione è il suo nome. Non partecipa a riunioni operative con il gruppo di lavoro e non dona denaro personalmente dal 2008”. Lasciando ad intendere che le sue attività filantropiche, come quella recente sono solo operazioni di marketing.
L’ARTE PER HILLARY
Nel frattempo, a New York si svolge un’asta d’arte contemporanea di fundraising per sostenere la campagna di Hillary Clinton alle presidenziali degli Stati Uniti. Gli artisti sono scesi in campo per lei, con un evento organizzato dal comitato elettorale pro Hillary svoltosi lo scorso 12 settembre. L’appuntamento, che ha visto Chelsea Clinton, figlia di Hillary, come testimonial, ha goduto della partecipazione di artisti come Jeff Koons (che ha ricevuto la medaglia di Stato per le arti quando la Clinton era Segretario di Stato), Sarah Sze, Chuck Close, Barbara Kruger, Lisa Anne Auerbach, Elisabeth Kley, Maynard Monrow, Lily Stockman, Rob Wynne. A ospitare e promuovere il tutto è stato niente meno che Gagosian. Appuntamento con biglietti a cifre comprese tra 1.000 e 50.000 dollari. E per chi non ha potuto partecipare “in person”, la possibilità di contribuire in remoto.
LARRY IL DEMOCRATICO
Una svolta democratica per Larry Go-go, che stando a quanto riportato dal sito Art News nel 2012 avrebbe dato 5.000 dollari per la campagna elettorale di Mitt Romney e 2.700 per le primarie di Chris Christie, pur non essendosi mai apertamente schierato con un evento come questo, che costituisce una “prima volta” per il gallerista. Non è invece raro che l’arte, negli Stati Uniti, sostenga un candidato con “aste-endorsement” di raccolta fondi: nel 2008, ad esempio, nasce il gruppo Art for Obama, una iniziativa indipendente di cinque artisti che hanno dato vita ad un’asta online, cui hanno partecipato oltre 60 artisti per sostenere la candidatura del Presidente degli Stati Uniti attualmente in carica. I fondatori, Ahndraya Parlato, Elizabeth Moy, Gregory Halpern, Whitnet Hubbs, Drue Donovan hanno coinvolto colleghi come, tra gli altri, Wolfgang Tillmans, Catherine Wagner, Laurie Simmons, Richard Barnes, Phil Collins.
– Santa Nastro
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