Inaugura al Guggenheim di New York il cesso d’oro di Maurizio Cattelan
Dopo la falsa partenza dello scorso maggio arriva il momento dell’inaugurazione: il più provocatorio artista italiano torna sulle scene dopo cinque anni di assenza con una irriverente installazione al Guggenheim di New York
Da che gli hanno riferito che head, nello slang d’oltreoceano, vale come sinonimo per cesso sembra abbia suggerito di ribattezzare uno tra i più importanti musei al mondo con il nome di Guggen-head. Irrefrenabile Maurizio Cattelan, a New York per inaugurare giovedì 15 settembre la sua ultima installazione, ritorno al mondo dell’arte “fatta” e non solo curata o prodotta, dopo lo sbandierato addio alle scene dello scorso 2011 e dopo l’assaggio della sua recente performance nel corso dell’ultima Manifesta.
UN CESSO CHIAMATO “AMERICA”
Del suo intervento si è già detto tutto e il contrario di tutto, confermando ciò che in fondo sembra risultare implicito dalla natura stessa dell’opera che Cattelan svelerà nelle prossime ore nella Grande Mela: tutto ciò che tocca, diventa oro. Anche un cesso, realizzato per l’occasione a 18 carati e installato nei bagni del museo, a libero uso e consumo dei visitatori e con buona pace dello staff che si occupa delle pulizie, costretto a rivedere le forniture dei detergenti e delle salviette usate solitamente per igienizzare. Almeno fino a quando, questo il diktat, qualcuno non sia disposto a comprare l’opera. Il cui titolo, provocazione nella provocazione, è America, e si candida a chiudere un ideale trittico scatologico lungo esattamente un secolo: che passando dalla Merda d’Artista di Piero Manzoni del 1961 ci porta alla Fontana di Marcel Duchamp del 1917.
A MAGGIO LA FALSA PARTENZA
America avrebbe dovuto offrirsi alle deiezioni del pubblico pagante lo scorso 4 maggio, nel pieno della bagarre newyorchese per la settimana di Frieze, ma qualcosa era andato storto: sia lo staff del museo sia l’entourage dell’artista avevano motivato il momentaneo stop al progetto con non meglio precisati problemi tecnici nella fusione del manufatto, replica perfetta del classico modello standard dell’azienda statunitense Kohler, mai tentata prima in oro su un calco di quelle dimensioni e complessità. Un passo falso che aveva scatenato l’ironia dei media, con il New York Times che titolava “Una scarica di entusiasmo cancellata al Guggenheim”.
Dal 15 settembre 2016
Maurizio Cattelan, America
Solomon Guggenheim Museum
1071 5th avenue, New York (USA)
http://www.guggenheim.org
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