UTOPIE RADIOFONICHE
“Tutto il tempo che non è strettamente necessario agli interessi dello Stato dovrebbe essere usato dai cittadini per sottrarsi alla schiavitù del corpo, dedicandosi alla libertà dello spirito e alla cultura.” Con una citazione dall’Utopia di Tommaso Moro, e in occasione dei 500 anni dalla sua pubblicazione, si è aperta la conferenza stampa dedicata al programma 2016 di Materadio, quest’anno interamente incentrato sul tema Utopie e Distopie, uno dei 5 cluster del dossier di candidatura di Matera 2019. Anche il nuovo settimanale Origami, per l’occasione, dedicherà il suo prossimo numero al tema dell’utopia, in uscita il 22 settembre.
Le utopie di cui si discorrerà saranno numerose e abbracceranno musica, letteratura e teatro. Tra i principali eventi in programma per la festa di RAI Radio3: concerti diretti da Stefano Bollani e Nicola Campogrande, riflessioni sull’arte come utopia dell’artista Gianfranco Baruchello, letture tratte da Le città invisibili condotte dall’attore, sceneggiatore e compositore Peppe Servillo, riflessioni su La società dell’Utopia con il geografo Franco Farinelli nel programma radio Tutta la città ne parla, reading di Francesco Piccolo tratti dai suoi Momenti di trascurabile felicità e Momenti di trascurabile infelicità, e considerazioni sull’Utopia della conoscenza in compagnia del fisico e docente Guido Tonelli. Casa Cava e la Piazzetta San Pietro Barisano le scenografie preposte ad accoglierli.
CONTRO LA DISTOPIA
Gianfranco Baruchello è stato definito l’artista dell’anno, con la personale traduzione grafica dell’utopia stampata su cartoline che faranno il giro dell’Italia e raccoglieranno i pensieri utopici della gente. Marino Sinibaldi, direttore di RAI Radio3, cita il suo pensiero preferito, quello di Adriano Olivetti: “Spesso il termine utopia è la maniera più comoda per liquidare quello che non si ha voglia, capacità o coraggio di fare”. E Matera, continua Sinibaldi, rappresenta l’utopia di una trasformazione identitaria singolare, di una città che ha saputo ribaltare se stessa passando dalle uniche prospettive di scomparsa sotto colate di cemento che ne coprissero le vergogne alla capitale europea delle possibilità culturali. Il risvolto della medaglia è la distopia di trasformarsi in un’enorme movida non più abitabile. Ciò accade parallelamente al fenomeno dello spopolamento della regione Basilicata che, sottolinea Paolo Verri (direttore della Fondazione Matera-Basilicata 2019), secondo gli studi è destinata a perdere il 20% della popolazione da qui al 2035. Questo impone che si faccia massa critica e, soprattutto, che si manifesti una “riabitazione” dei luoghi, e non in maniera temporanea: in tal senso l’abitante culturale e il cittadino temporale possono essere entrambi produttori e portatori di cultura per il territorio.
GLI EVENTI
Parallelamente al programma principale, dal 19 al 25 settembre si svolgeranno gli eventi OFF del cartellone Materadio, alcuni di essi anche nell’area del potentino. Tra questi, Arbereshe move in Pollino della compagnia catalana La Fura dels Baus con testo di Ulderico Pesce, presso il Centro per la Creatività di San Paolo Albanese. A Matera l’Utopia della Radio: in collaborazione con maker lucani e con la Maker Faire di Roma, RAI Radio3 e Matera 2019 realizzeranno un migliaio di radio da donare ai cittadini di Amatrice, Arquata del Tronto e Accumoli colpiti dal recente terremoto. Restare in contatto con la realtà e tornare a vivere la normalità attraverso un gesto quotidiano, come l’ascolto della radio, è una delle piccole utopie da poter concretizzare. Tra le mostre in programma al Palazzo Lanfranchi, quella di Laura Canali, esperta in cartografia geopolitica e responsabile di cartografia della rivista italiana Limes, che porterà a Matera una serie di opere cartografiche stampate su alluminio graffiato e ispirate al concetto di utopia. Presso la Cappella dei Sette Dolori di Palazzo Viceconte (XVI-XVIII secolo) da poco restaurata, la Fondazione SoutHeritage inviterà a riscoprirne gli ambienti e la loro atmosfera attraverso le opere di sette artisti: Marina Abramovic, Neal Beggs, Cyprien Gaillard, un ignoto scultore meridionale del XVII secolo, Tracey Moffatt, Pino Settanni e Francesco Marino di Teana.
Anche quest’anno Materadio si conferma come un’occasione speciale per raccogliere spunti di riflessione eterogenei su temi culturali, in un clima di festa ricchissimo di eventi.
Federica Fierri
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati