Apre ad Atene un nuovo centro per l’arte contemporanea nel conservatorio che fu di Maria Callas
Uno spazio da 1800 metri quadri nel cuore della capitale greca dedicato all’arte contemporanea. Il progetto è firmato dal collezionista Dimitris Daskalopoulos e da Neon, l’ente culturale non-profit che ha fondato nel 2013
Era in disuso da quarant’anni esatti, ridotto a stato di magazzino fatiscente, condannato all’oblio dall’incuria e dalla noncuranza. È il basement – termine più elegante e stylish del nostro volgare scantinato – del conservatorio di Atene, istituto fondato già nell’Ottocento e dove mosse i primi passi una certa Maria Callas; uno spazio da 1.800 metri quadri nella sede disegnata nel 1959 da Ioannis Despotopoulos, allievo di Walter Gropius, che ora torna a vivere, al centro di un progetto di riqualificazione (costato 180mila euro) che lo rende spazio aperto alle arti, nuovo polo espositivo finalmente restituito alla città. Un segnale importante, che arriva in uno dei momenti più difficili della storia recente del Paese ellenico, quasi un implicito messaggio di speranza nei confronti del futuro, dopo i durissimi colpi subiti dalla crisi. E che prosegue la stagione del rinnovamento inaugurata solo pochi mesi fa con l’apertura del mastodontico Centro Culturale Stavros Niarchos disegnato da Renzo Piano.
UN PROGETTO POWERED BY NEON
A condurre l’operazione è Dimitris Daskalopoulos, classe 1957, imprenditore alla guida della più importante industria alimentare greca: Vivartia, un colosso da 600 milioni di euro di fatturato l’anno, con 30.000 dipendenti sparsi in quasi trenta stabilimenti in cinque diversi Paesi europei e prossima all’apertura della sua prima linea produttiva negli States. Un uomo d’affari che, dal 1994, ha scelto di investire in modo massiccio anche nell’arte contemporanea: avviando una collezione che oggi conta circa 500 pezzi di big assoluti come Louise Bourgeois, Paul Chan, Damien Hirst, Mike Kelley, Paul McCarthy, Bruce Nauman, Kiki Smith. E insediandosi negli organi di gestione di alcuni tra i musei più famosi al mondo: è membro del consiglio della Tate e del New Museum, oltre a sedere nel board of trustees del Guggenheim di New York. Nel 2013 Daskalopoulos crea nella sua Atene Neon, soggetto non-profit che si occupa di realizzare in spazi diversi della città mostre, programmi di lecture, residenze d’artista, e che ora punta – proprio attraverso il recupero del conservatorio – ad avere una sede stabile.
IL PROGRAMMA
“Per me è una grande gioia” ha dichiarato Daskalopoulos a The Art Newspaper “che il nostro progetto di restauro si sia risolto nella nascita di un nuovo spazio culturale, che siamo ora pronti a riconsegnare al pubblico della città di Atene”. Fatto il contenitore si passa ora al contenuto: in questi giorni è in corso proprio qui la tappa greca (la scorsa primavera si tenne a Detroit) di IdeasCity, il format ideato dal New Museum di New York per ridiscutere strategie culturali partecipative, e che ha portato all’ombra del Partenone 40 tra artisti, curatori, critici, architetti, designer, comunicatori (tra loro anche Tania Bruguera) chiamati a studiare insieme visione e strategie che saranno condivise con la città nel corso di un evento pubblico in agenda il prossimo 24 settembre. La data di apertura della prima mostra in calendario sembra confermata invece al prossimo 16 novembre: si parte con Flying over the Abyss, collettiva con opere tra gli altri di Marina Abramović e Jenny Holzer, prodotta da Neon e già esposta nei mesi scorsi a Creta e Salonicco.
– Francesco Sala
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