Torino Updates: Grand opening elettronico alla Reggia di Venaria per Club To Club. Ecco foto e video
Nella spettacolare location barocca della Galleria di Diana a Venaria è andato in scena un suono molto politico: quello deflagrante di Chino Amobi e quello più soft di Elysia Crampton
Abrasivo e disorientante, Chino Amobi (producer statunitense, autore di un originale mix tra r&b, elettronica, hip hop astratto e rumorismo) all’interno della Reggia di Venaria è stato un displacement totale. Un clash culturale fortissimo, sottolineato dalla commistione tra le riprese aeree delle rovine che si moltiplicavano alle sue spalle e l’incanto della location, con quell’interminabile pavimento a scacchi bianchi e neri accompagnato da stucchi e drappeggi. Non stiamo parlando semplicemente di un set, perchè quello a cui abbiamo assistito ieri sera è stata una deflagrazione, una compresenza e commistione di così tanti movimenti (in avanti, indietro, di senso, sonori, visivi, di persone) che ha riportato al centro dell’attenzione, attraverso la musica, un tema urgente: l’identità diasporica. L’identità in cui le rotte sostituiscono le radici e i confini; l’identità che oggi appartiene a tutti noi, città comprese.
BISOGNO DI TRASFORMAZIONE
Una scelta curatoriale importante da parte di Club To Club, che – in corrispondenza con il partry inaugurale della nuova fiera DAMA – spinge a riflettere sulla necessità e il bisogno di trasformazione. Se con Chino Amobi questo messaggio è arrivato diretto allo stomaco, poco prima con l’artista boliviano-statunitense Elysia Crampton (con Amobi in prima assoluta per il nostro paese) ci siamo lentamente avvicinati, attraverso un set più soft e atmosferico, che ci ha fatto compiere un viaggio attraverso un paesaggio immobile (sempre alle sue spalle), dagli echi fantascientifici. Del resto chi più di lei incarna questo inesausto bisogno di attraversamento, quest’attitudine all’esplorazione che porta alla convergenza nella sua musica, di spiritualità, natura, cultura? Ci può essere molta politica nella musica, anche senza le parole.
– Carlotta Petracci
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