BoCS Art Cosenza. Parola all’artista Jasmine Pignatelli

È stata presentata a fine ottobre la seconda tranche dell'edizione 2016 della residenza d’artista BoCS Art, nata nell'aprile 2015 a Cosenza a firma dello stesso Comune, in collaborazione con i Martedì Critici. Tra i 19 artisti che rappresentano le diverse tendenze dell’arte contemporanea, abbiamo chiesto a Jasmine Pignatelli di raccontare la sua esperienza.

Sono stata invitata all’ultima sessione autunnale BoCS Art, residenze artistiche a Cosenza. Qui ho realizzato il mio lavoro che ho poi donato al nascente Museo cittadino.
Saranno le unità abitative affacciate con le loro grandi vetrate sul fiume Crati che scorre incessante, sarà la magia del territorio, ma la vera sensazione di questi 20 giorni di residenza è stato un dilatarsi e allo stesso tempo una compressione del tempo, dello spazio e delle relazioni umane. In questo contesto è nato Timeless, un progetto che mi ha permesso di approfondire i ragionamenti formali e concettuali già definiti e articolati nei precedenti cicli di lavori, Directionless e Dimensionless.

IL SEGNO E IL MUSEO
Timeless connette la mia ricerca artistica al territorio ed è l’elaborazione di un segno generato da antichi monili/fibule conservati presso il Museo dei Brettii e degli Enotri di Cosenza. È stata attrazione a prima vista quando nei primissimi giorni di residenza ho visitato il Museo Archeologico cittadino e mi sono ritrovata davanti una bacheca che custodiva dischi ad anelli concentrici e dischi raggiati in bronzo provenienti dalla necropoli enotria di Torre del Mordillo, databili all’Età del Ferro. Ho incontrato la direttrice del Museo, la dottoressa Marilena Cerzoso per raccogliere ulteriori informazioni, ma oramai ero già stata agganciata da quella serie di segni così contemporanei che mi riportavano su e giù per la Storia. Un segno lineare, pulito ed elementare che ad oggi è entrato definitivamente in un nuovo progetto in continuo sviluppo.

Jasmine Pignatelli, Timeless - BoCS 2016

Jasmine Pignatelli, Timeless – BoCS 2016

SENZA TEMPO
In Timeless il segno si propaga su supporti trasparenti di grosso spessore e si amplifica legando il presente al passato, in un effetto caleidoscopico dovuto alla proiezione ottica del segno stesso. Il Tempo, nelle sue diverse declinazioni, è il protagonista di questo lavoro: Tempo dilato e tempo compresso, tempo percepito e tempo relativo sono gli effetti di questa moltiplicazione e proiezione della forma e del segno. Il segno non si esaurisce in sé stesso ma in una dialettica spazio/movimento/forma che attiva il dialogo con il fuori campo, il dominio cioè dell’invisibile, dello spazio altro, fino a uscire dal Tempo. La scelta di declinare i lavori con il suffisso inglese -less, esprime la necessità di uscire dalle regole fisiche e geometriche per liberare le forme e dispiegare il ragionamento solo apparentemente senza direzione, senza dimensione e senza tempo.

L’ALLESTIMENTO
A conferma di una contaminazione tra il contemporaneo e il passato ho tentato di propagare il segno anche attraverso una elaborazione video che sovrapponesse a sé stesso il segno e ne amplificasse la proiezione, come in un mantra. Un’operazione cross-mediale che unisce più linguaggi per raccontare una suggestione, quella dell’invisibile tensione dell’arte e del mistero nel quale fatichiamo a definire il nostro senso.

Jasmine Pignatelli

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Jasmine Pignatelli

Jasmine Pignatelli

Nata in Canada nel 1968, vive a Bari e Roma. È impegnata in un personale e convinto percorso artistico nella scultura con particolare vocazione alla ceramica, con all’attivo diverse mostre collettive e personali. Al lavoro di artista affianca quello di…

Scopri di più