Arte e aziende. Nasce il Manifesto della Corporate Art: lo firmano Ugo Nespolo, Alexander Ponomarev e Fernando De Filippi
Il 23 novembre, insieme all’assegnazione dei premi dedicati alle aziende, Corporate Art presenta il primo Manifesto del movimento artistico che cerca di avvicinare arte e mondo delle aziende. Ne abbiamo parlato con Ugo Nespolo e Luca Desiata
Il mondo corporate può essere un oggetto d’arte. È questo l’assunto da cui parte il Manifesto Corporate Art, che il 23 novembre viene lanciato a Roma presso la Sala Spadolini, insieme all’omonimo movimento, presente anche il ministro Dario Franceschini. L’appuntamento offre inoltre l’occasione di conferire i Corporate Art Award, premi pensati per identificare, valorizzare e promuovere le eccellenze nelle collaborazioni tra il mondo del business e quello dell’arte a livello internazionale. Il documento, che sceglie associandoli al mondo dell’impresa, i termini manifesto e movimento della storia consociativa dell’arte, inusuali in questo contesto aziendale, mette insieme le firme di Fernando De Filippi, Stefano Pizzi, Marco Pellizzola, Ugo Nespolo e l’artista attivista russo Alexander Ponomarev. A partire dalla citazione del Manifesto dada di Tristan Tzara – “La pubblicità e le imprese sono anche elementi di poesia” – i promotori di questo progetto – organizzato da ppt, una agenzia di comunicazione che lavora esclusivamente con artisti – si sono adoperati per assottigliare il divario tra i due mondi, riaprendo il dialogo: un’azienda, sostengono, rappresenta un agente attivo che contribuisce al progresso della società.
IL CONCEPT
“Nel 2014”, spiega Luca Desiata, Docente di Corporate Art presso la LUISS Business School, “abbiamo cercato di colmare la dicotomia Arte-Azienda sviluppando un concept innovativo che riaffermasse la vitalità e il ruolo positivo dell’azienda all’interno della società. Abbiamo chiamato questo esperimento pptArt come metonimia di Corporate Art, dove ppt è l’acronimo del linguaggio business per eccellenza. Questo linguaggio è divenuto ormai un sistema di comunicazione universale, altamente simbolico, che travalica i confini geografici e culturali per dialogare con la realtà delle imprese. Il principio alla base della pptArt è che l’arte rappresenta il riconoscimento più alto dell’impegno sociale di un’azienda. Le aziende attive nel mondo dell’arte sono generalmente quelle che hanno già risolto le questioni fondamentali legati alla redditività, agli aspetti etici, ambientali e sociali”. Nel frattempo dal suo concepimento il progetto, che oggi diventa Manifesto, ha raccolto 3mila artisti sostenitori nel mondo, principalmente da Stati Uniti (20%), Italia (15%) e UK (15%).
GLI ARTISTI E LE AZIENDE
“L’idea dell’arte come gesto assoluto creazione irripetibile, espressione frutto esclusivo dell’individuo avulso – quasi – della realtà, dalla vita intorno è storia vecchia e piuttosto accademica”, commenta Ugo Nespolo.
“Conviene piuttosto citare le avanguardie storiche, quei movimenti artistici nati agli albori del secolo scorso per comprendere come quegli artisti desiderassero con forza interpretare il mondo intorno”. Il movimento ha già avuto anche una sua uscita pubblica nel 2015 alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, che ha illustrato le ampie possibilità del rapporto tra arte e azienda attraverso le opere degli artisti dalle avanguardie ad oggi che hanno collaborato con il mondo corporate. E mentre si discute del rapporto tra arte e azienda, la Fondazione Piaggio si aggiudica il primo premio dei Corporate Art Award per “Il Miglior coinvolgimento dei Social Media”, raccogliendo il più alto numero di preferenze con 935 “like”. L’azienda è stata scelta tra le 80 partecipanti da oltre 22 nazioni. Ogni azienda ha potuto coinvolgere i propri dipendenti, i followers di Facebook e Twitter, invitandoli entro il 10 novembre ad esprimere il loro apprezzamento con un “like”. L’iniziativa ha avuto ampia risonanza internazionale ricevendo oltre 10.000 “like”.
– Santa Nastro
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