Miami Updates: torna anche quest’anno l’inutile sezione “public” di Art Basel. Perché insistere?
Proposte tutt'altro che elettrizzanti e ad alto tasso di inutile decorativismo. Un esito sempre più stanco, sempre più prevedibile, sempre più deludente
Un bel parco urbano, le palme, i prati ben irrigati, un museo (il Bass, però chiuso) da una parte, due hotel alla moda in altrettanti grattacieli dall’altra (il Setai e il W), in mezzo, da un po’ di anni, le opere d’arte. Con un esito sempre più stanco, sempre più prevedibile, sempre più deludente ogni anno che passa. E non è un problema di Miami, a cui si riferiscono queste foto, è un problema che abbiamo riscontrato davvero dovunque si provi artificiosamente e per un periodo di pochi giorni legati ad un evento commerciale a collocare opere d’arte nello spazio pubblico. La fiera faccia la fiera e lasci in pace il rapporto che nelle piazze, nei parchi e nelle strade hanno le opere d’arte con la città: non funziona! Non funziona più. Non funziona più a Parigi, nelle Tuileries durante Fiac, non funziona più a Londra, nel Regent’s Park durante Frieze (mentre Frieze New York ha mollato dopo qualche anno, giustamente!) e non funziona men che meno a Miami nel Collins Park.
UGO RONDINONE UNICO SIGNIFICATIVO RICHIAMO
Della grande installazione di Ugo Rondinone (unico significativo richiamo) abbiamo già scritto in passato. Le foto, fatte di notte e in anteprima visto che la sezione Public di Art Basel aprirà solo domani, 30 novembre, poi raccontano di proposte tutt’altro che elettrizzanti e ad alto tasso di inutile decorativismo di Camille Henrot, Alicja Kwade, Magdalena Abakanowicz, David Adamo e gli immancabili Erwin Wurm e Sol LeWitt. Il tutto a cura di Nicholas Baume, che in qualità di direttore del Public Art Found dovrebbe essere il primo a rendersi conto della incompatibilità di fatto tra fiera commerciale e arte pubblica. Quest’anno, peraltro, alcune opere resteranno in visione più a lungo, fino a marzo dell’anno prossimo. Purtroppo.
https://www.artbasel.com/miami-beach
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