Una fiera irriconoscibile. Reduce da molteplici edizioni deludenti (lo abbiamo scritto e strascritto), Design Miami quest’anno sembra trasformata. La manifestazione nata 12 anni fa nel Design District ad opera dell’italiana Ambra Medda poi trasferitasi a Miami Beach e infine duplicatasi a Basilea dopo la partnership con Art Basel, quest’anno presenta un’edizione decisamente sfavillante. Tutto sembra funzionare alla perfezione. In primis le gallerie, in numero corretto, allestite seguendo un nuovo layout espositivo, illuminate bene. Tutte si sono impegnate per portare progetti di qualità, interessanti, da approfondire, da seguire.
SCARSISSIMA PRESENZA ITALIANA
La sezione dedicata alle chicche e chiamata Design Curio a sua volta funziona e racchiude tante curiosità da scoprire. Girano alla perfezione anche gli sponsor e i partner che, lontani da un atteggiamento di semplice sponsorizzazione tradizionale, hanno portato ciascuno un proprio progetto. Da Audi a Lego, da AirBnb a Dean&DeLuca passando per Fendi. Tutti presenti con idee, spunti e stimoli ad altissimo livello. Un nuovo e sfavillante ingresso ed una grafica particolarmente indovinata completano un pacchetto. Da non perdere, di fronte alla fiera principale di Art Basel. Davvero congratulazioni nonostante, unica nota “negativa” per noi, la scarsissima e ridottissima presenza italiana quest’anno. Ecco le immagini dall’opening…
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