Tre direttori, per tre anni. Il festival teatrale di Santarcangelo mette tutti d’accordo scommettendo sui giovani
Estate 2008. Il direttore artistico del Festival di Santarcangelo Olivier Bouin, tre mesi prima dell’apertura, si dimette. In quei giorni concitati nasce “Potere senza potere”, un coordinamento corale, ma anche volontà di rifondare il sistema. Non più un nome calato dall’alto, ma un gruppo di teatri romagnoli, nati e cresciuti sul territorio, affiancati da organizzatori […]
Estate 2008. Il direttore artistico del Festival di Santarcangelo Olivier Bouin, tre mesi prima dell’apertura, si dimette. In quei giorni concitati nasce “Potere senza potere”, un coordinamento corale, ma anche volontà di rifondare il sistema. Non più un nome calato dall’alto, ma un gruppo di teatri romagnoli, nati e cresciuti sul territorio, affiancati da organizzatori e critici. Un anno di direzione a testa per Socìetas Raffaello Sanzio (2009), Motus (2010) e Teatro delle Albe (2011) ha permesso di nuovo al nome di Santarcangelo di levarsi l’estranea e opaca patina di “Festival des Arts” e di ritornare ad essere davvero il “Festival del teatro in piazza”.
E adesso? Per un attimo si è temuto il peggio, si è tornati alle incertezze di quell’estate, con l’ansia che Santarcangelo potesse tornasse ad essere una discutibile rassegna scelta da un’individualità. Per fortuna, il lieto fine. In questi giorni è stata nominata la nuova direzione artistica del Festival, che sarà guidato nei prossimi tre anni dalla giovane curatrice Silvia Bottiroli, con al suo fianco in qualità di codirettori Rodolfo Sacchettini e Cristina Ventrucci. I tre, già nucleo del comitato critico organizzativo del precedente triennio, rappresentano una risposta di continuità, ma al contempo di innovazione.
“L’idea è quella di un Festival che allarghi lo spazio della relazione tra artista e critico-curatore, aprendola anche a cittadini e spettatori: un Festival in cui passi tanta ‘aria pubblica’ dove la piazza sia intesa come spazio da condividere e non da riempire – scrive la direzione artistica –. Agli artisti chiederemo di abitare Santarcangelo, con progetti articolati e di lungo periodo, privilegiando l’approfondimento al mero consumo culturale, ed invitando lo spettatore-cittadino a fare esperienza della creazione artistica”. L’invito è stato subito colto da Motus, che svilupperà nel triennio 2012-14 “Zona Motus”, un progetto artistico di residenza creativa.
– Jennifer Malvezzi
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati