Pistoia Capitale Italiana della Cultura 2017. Da Marino Marini a Giovanni Michelucci, ecco tutto il programma artistico
Artisti rappresentanti del genius loci, affiancati da altri importanti protagonisti del contemporaneo italiani e a figure storiche da riscoprire
Strategie culturali condivise per favorire sviluppo sociale ed economico. È questo lo statement sulla base del quale è stato presentato oggi tutto il programma legato a Pistoia Capitale Italiana della Cultura per il 2017. “Il Comune di Pistoia investe ordinariamente in politiche culturali più del doppio della media nazionale”, ha dichiarato il sindaco Samuele Bertinelli. “Siamo convinti infatti che il sapere e la cultura siano i primi diritti di cittadinanza, lievito per la crescita e la formazione di cittadini liberi e consapevoli, di cittadini democratici. In questo senso la cultura rappresenta, in tutte le sue espressioni, la fonte ispiratrice di ogni nostra azione amministrativa”. E l’arte è una delle direttrici principali del programma: un elemento ricorrente nel territorio, come testimonio – citata nei documenti come case history – la Collezione Gori alla Fattoria di Celle, laboratorio creativo di arte ambientale nel quale hanno lasciato un segno, tra gli altri, Alberto Burri, Daniel Buren, Jean-Michel Folon, Anselm Kiefer, Robert Morris, Claudio Parmiggiani, Sol Lewitt.
MARINO MARINI E IL NOVECENTO
Una delle sedi più importanti della città, Palazzo Fabroni, ospiterà, tra le altre, le mostre: Prêt-à-porter del pittore Giovanni Frangi, a cura di Giovanni Agosti (5 febbraio-2 aprile) e Marino Marini. Passioni visive, curata da Flavio Fergonzi e Barbara Cinelli (16 settembre 2017-7 gennaio 2018), che indagherà l’officina di invenzioni plastiche del Marini, ponendole in relazione diretta con i grandi modelli della scultura del Novecento e con alcuni esempi dei secoli passati. Altre due esposizioni saranno dedicate ad altrettante figure emblematiche di Pistoia: l’architetto di fama mondiale Giovanni Michelucci e il missionario gesuita Ippolito Desideri. Le Città di Michelucci, allestita dal 25 marzo al 21 maggio nelle Sale Affrescate del Palazzo Comunale, sarà articolata in quattro sezioni e permetterà di conoscere disegni, progetti, modelli, bozzetti e plastici del poliedrico architetto. Una mostra e un convegno approfondiranno la figura di Ippolito Desideri, in memoria del terzo centenario del suo arrivo a Lhasa. Giunto in Tibet come missionario, si immerse nella cultura locale a tal punto che l’attuale Dalai Lama lo considera un precursore del dialogo interreligioso in un’epoca in cui il concetto neppure esisteva.
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