Arnolfo di Cambio e Tino di Camaino tornano nel Duomo di Firenze. Ecco immagini e video
Tornano ad arricchire il patrimonio dell’Opera del Duomo tre opere originali, a lungo “esilio” in una collezione privata fiorentina, risalenti al periodo iniziale della costruzione della Cattedrale
Un “ritorno a casa” per il quale Timothy Verdon, direttore del Museo dell’Opera del Duomo, esprime profonda soddisfazione. Lo straordinario Apostolo di Arnolfo di Cambio e i due angeli reggidrappo scolpiti da Tino di Camaino, databili all’inizio del Trecento, sono di nuovo offerti all’ammirazione del pubblico, dopo la lunga permanenza nella collezione Torrigiani, alla quale sono approdati per non facilmente ricostruibili traversie, dopo le vicissitudini della Cattedrale. L’Apostolo era parte del complesso della Dormitio Virginis collocato nel timpano della facciata sud della chiesa, e dopo le demolizioni del 1587 se erano perse le tracce. L’opera conferma la reputazione di Arnolfo quale precursore della scultura rinascimentale, nonché della riscoperta della tradizione classica, ed è l’unico pezzo originale della Dormitio conservato a Firenze, poiché gli altri si trovano al Bode Museum di Berlino.
DALLA BIENNALE D’ANTIQUARIATO DI FIRENZE
Di grande fascino anche i due angeli di Tino di Camaino, che in origine decoravano il tabernacolo del monumento funebre del Vescovo Antonio D’Orso, che nei secoli ha subito spostamenti e modifiche, e solo all’inizio del Novecento, pur spogliato del tabernacolo, è stato ricollocato nella posizione originale. Ricomparse sul mercato nel corso dell’ultima edizione della Biennale d’Antiquariato di Firenze, le opere provengono dalla collezione della famiglia Torrigiani (che per l’occasione ha proposto un prezzo ben al di sotto della reale quotazione di mercato), e sono state acquistate dal Museo con la mediazione della Galleria Mehringer Benappi. Vedete tutto nella fotogallery e nel video…
– Niccolò Lucarelli
Museo dell’Opera del Duomo
Piazza del Duomo 9 – Firenze
operaduomo.firenze.it
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