Luigi Ghirri
In linea con questa commistione tra arte visiva e architettura, la galleria apre inaugurando con una mostra fotografica personale dedicata a Luigi Ghirri.
Comunicato stampa
Alessandria, 23 maggio 2011 - Via Legnano 28. Questo indirizzo identifica da quasi quarant’anni la sede della Galleria d’Arte Clio di Leila Bottarelli. Nella memoria della città un luogo di conversazione, di incontro e di confronto. Ma soprattutto di esposizione delle opere di alcuni nomi fondamentali nel panorama artistico del Novecento: Bruno Cassinari, Giuseppe Migneco, Mario Schifano, Piero Dorazio, Salvo, Renato Guttuso, Ugo Nespolo, Salvatore Fiume, Bruno Ceccobelli, Giorgio Griffa, Mark Kostabi, Antonio Corpora, Omar Galliani. L’indirizzo non cambierà, ma l’idea alla radice di questo luogo si evolve.
Il 27 maggio 2011 inaugura infatti LVS architecture/ART, e in via Legnano 28 convergeranno due mondi. Quello dello studio di architettura LVS, e quello di una nuova galleria d’arte. Per una ricerca di artisti e di opere che interpretino attraverso la pittura e la fotografia sensazioni soprattutto architettoniche.
In linea con questa commistione tra arte visiva e architettura, la galleria apre inaugurando con una mostra fotografica personale dedicata a Luigi Ghirri. Un artista, tra i nomi più stimati della fotografia italiana, presente in numerose collezioni internazionali e le cui opere troveranno quest’anno ulteriore riconoscimento anche nella 54. Esposizione Internazionale d'Arte della Biennale di Venezia che si aprirà il prossimo giugno. L’opera di Ghirri riflette un costante confronto con la ricerca di segni naturali e artificiali nel paesaggio naturale. Anche per questo, Ghirri rappresenta uno dei più influenti fotografi europei, cui si devono contributi e iniziative che hanno illuminato il panorama della fotografia italiana dalla metà degli anni '70.
In un periodo di metamorfosi lenta ma continua del centro cittadino, l’obiettivo di questa apertura è offrire una vetrina artistica proprio sul cambiamento. Un bene prezioso per una città che ritrova anche nell’arte il senso della propria storia e del proprio nel tessuto urbano.
Al di fuori delle logiche dell’immediatezza che troppo spesso tolgono spazio e attenzione verso un universo culturale indispensabile a interpretare la propria epoca.