Natale Platania – Intercisioni S/T
Progetti, oggetti e forme di Platania si muovono verso una resa complessa delle ‘molte vite’ nelle quali si divide e si moltiplica la nostra esperienza formalizzata e/o quotidiana.
Comunicato stampa
Natale Platania Intercisioni S/T di
L'ipotesi di una visione statica, intesa come approssimazione alla 'visione perfetta', si è
legata alle categorizzazioni che ci risultano familiari. Anzi: ovvie. Categorizzazioni che
implicano una geometria di solidi e di figure piane, che si incrociano effettivamente o
nella virtualità dello sguardo, di superfici e di piramidi che prevedono pochi punti di
vista. Anzi: un solo punto di vista.
Tuttavia le due ovvietà appena ricordate, nel loro legarsi allo spazio (qui: S) e al tempo
(qui: T) sono da decenni in questione. Questa è un'ulteriore ovvietà. La storia delle arti
e delle architetture del '900 potrebbe essere riscritta come una storia del 'punto di
vista'. Un solo riferimento basterà, per intendersi: nel punto essenziale del celeberrimo
saggio sulla 'riproducibilità', Benjamin esemplificò la nuova esperienza del mondo
industriale ricordando il carattere 'aptico' della percezione architettonica.
Per gli artisti, oggi quel nodo problematico si interseca con la questione del digitale.
L'esperienza del mondo non è più legata solo a S e T, ma ad un'inarrestabile
proliferazione di S e T. Lo intuisce da tempo Natale Platania, i cui 'ambienti emotivi'
trascorrono dalla scultura solida, pesante, dalla massa inequivocabile, all'etereo (in
quanto visto e praticato apticamente sola mente) nulla/pieno di spazi e tempi alla
ricerca di una soggettività nuovamente all'altezza dei tempi.
Quella soggettività mobile non sarà dunque legata soltanto alla stabilità in T e S d'una
geometria solida che si scompone e ricompone in piani. Progetti, oggetti e forme di
Platania si muovono verso una resa complessa delle 'molte vite' nelle quali si divide e si
moltiplica la nostra esperienza formalizzata e/o quotidiana.