Paesaggi d’Acqua

Informazioni Evento

Luogo
MUSEO NAZIONALE VILLA PISANI
Via Doge A. Pisani 7, Stra, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Dal 28 maggio al 30 settembre dalle 9.00 alle 20.00
Dal 1 al 30 ottobre dalle 9.00 alle 17.00
Chiuso il lunedì

Vernissage

ore 11.30

Contatti
Sito web: http://www.munus.com
Catalogo
Catalogo: a cura di Isabella Reale e Myriam Zerbi
Biglietti

Intero € 10,00 Ridotto € 7,50 (cittadini UE tra i 18 e i 25 anni) Residenti Riviera del Brenta* € 5,00 Gratuito per cittadini UE fino ai 18 anni e oltre i 65 *Campagna Lupia, Campolongo Maggiore, Camponogara, Dolo, Fiesso d’Artico, Fossò, Mira, Stra, Vigonovo

Patrocini

Enti promotori: Museo Nazionale Villa Pisani e Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Venezia, Belluno, Padova e Treviso
Patrocinio: Comune di Stra
Con il supporto di: Consorzio Venezia Nuova

Contributo tecnico di: Gervasoni Spa
Progress Insurance Brokers

Editori
ALLEMANDI
Curatori
Myriam Zerbi, Isabella Reale
Generi
collettiva, arte moderna

Paesaggi d’acqua. Luci e riflessi nella pittura veneta dell’Ottocento è una rassegna dedicata a uno dei più suggestivi temi del paesaggismo, l’acqua, elemento che ha affascinato generazioni di artisti attratti dalle luci mutevoli della laguna e del mare aperto, o dai riflessi e riverberi dei ghiacciai e dei laghi montani.

Comunicato stampa

Il Museo Nazionale di Villa Pisani di Stra (Venezia) ospita dal 28 maggio al 30 ottobre 2011 la mostra Paesaggi d’Acqua. Luci e Riflessi nella Pittura Veneziana dell’Ottocento, promossa dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Venezia, Belluno, Padova e Treviso, organizzata da Munus e curata da Isabella Reale e da Myriam Zerbi.
Continuano a Villa Pisani le esplorazioni intorno alla pittura veneta tra Otto e primo Novecento che in questi ultimi anni ne hanno caratterizzato l’attività espositiva, a partire da Emma Ciardi 1879-1933. Impressionismo Veneziano, la mostra personale dedicata alla pittrice Emma Ciardi del 2009, seguita nel 2010 da Ottocento Veneziano, visitata da più di centomila persone.

Paesaggi d’acqua. Luci e riflessi nella pittura veneta dell’Ottocento è una rassegna dedicata a uno dei più suggestivi temi del paesaggismo, l’acqua, elemento che ha affascinato generazioni di artisti attratti dalle luci mutevoli della laguna e del mare aperto, o dai riflessi e riverberi dei ghiacciai e dei laghi montani.

Come già avvenuto lo scorso anno nella duplice esposizione Ottocento Veneziano - Veneziano Contemporaneo, che ha messo a confronto le opere di grandi rappresentanti dell’Ottocento veneziano formatisi all’Accademia di Belle Arti di Venezia con le installazioni di giovani e affermati artisti contemporanei, anch’essi “usciti” dall’Accademia veneziana, la mostra Paesaggi d’Acqua. Luci e Riflessi nella Pittura Veneziana dell’Ottocento dialoga, in un suggestivo confronto tra l’antico e il contemporaneo, con la mostra personale del Maestro Oliviero Rainaldi Tutto Scorre, allestita nel magnifico parco di Villa Pisani e avente anch’essa l’acqua come filo conduttore.

La mostra, allestita nelle sale del piano nobile di Villa Pisani, presenta una significativa selezione di settanta dipinti che ripercorre l’evoluzione del paesaggio più sensibile alla resa dei valori atmosferici, proponendo luoghi e punti di vista che ispirarono diverse generazioni di pittori paesisti. Tale produzione, alimentata dalla grande tradizione pittorica veneta e dal confronto con le nuove scuole paesistiche europee, attende ancora una adeguata valorizzazione, e la mostra è un’occasione unica per ammirare capolavori di grandi artisti che hanno indagato dal vero le mutevoli luci dell’alto Adriatico, dipingendo tra le lagune, guardando Venezia nel suo contesto di rii e canali, scoprendo le sue isole, da Chioggia a Burano, abitate da vere colonie di artisti, ma anche il golfo di Trieste e la costa istriana, arrampicandosi lungo i ruscelli alpini, portando il cavalletto fino sui laghi pedemontani e i ghiacciai. Dapprima sull’onda lunga del vedutismo settecentesco, che si vena progressivamente di una sensibilità romantica nella ricerca di effetti di luce e di atmosfera, poi sulla spinta delle poetiche del vero che verso la metà dell’Ottocento si riflettono nei programmi di studio dell’Accademia di Belle Arti di Venezia, e in seguito perseguendo un più intimo e personale rapporto con la natura fino alle più visionarie tendenze simboliste e alla sperimentazione del colore diviso, la mostra allinea capolavori provenienti da grandi collezioni pubbliche e private, alcuni dei quali inediti, in un’ottica di confronto e di ricerca dell’eccellenza nella trattazione del tema.

L’interesse mai sopito per l’immagine di Venezia ha alimentato anche nell’Ottocento, sullo sfondo del profondo mutamento storico, sociale ed economico dovuto alla caduta della Repubblica alla fine del Settecento, più generazioni di artisti, a partire dall’estro capriccioso di Bison, dal vedutismo e dalle ricerche scenografiche di Borsato, Grubacs, Moja. Per passare poi attraverso le ricerche ottiche e atmosferiche di Caffi, dall’esempio e dagli insegnamenti di Domenico Bresolin e del suo più dotato allievo all’Accademia veneziana, Guglielmo Ciardi, che reinventa la stessa immagine di Venezia nel più ampio contesto lagunare.
Un interesse che è arrivato fino alle elegie pittoriche di Pietro Fragiacomo, senza dimenticare l’apporto di artisti “foresti” che a Venezia hanno a lungo vissuto e operato, come ad esempio Federico Nerly.

Sotto l’impulso di un realismo che spinge gli autori a fissare sulla tela i mutevoli effetti luministici e atmosferici, indagati tra le superfici specchianti della laguna, ma anche nel paesaggio della terraferma, tra fonti, laghi e ruscelli, si susseguono impressioni nate dal vero per mano anche di artisti quali Rotta, Tito, Milesi o Nono, più interessati alla presenza umana e in particolare alla vita popolare, alla rappresentazione della vita quotidiana di pescatori e gondolieri, dei traffici mercantili, dello svago e del lavoro. Attraverso il graduale sovrapporsi di una visione soggettiva percorsa da toni sentimentali, che caratterizza il lavoro di tanti allievi usciti dalla scuola di Ciardi, verso la fine secolo il paesaggismo si fa più sensibile alle sperimentazioni del divisionismo, a influssi simbolisti e secessionisti, come si evidenzia nelle opere di autori quali Bortoluzzi, Wolf Ferrari o della scuola triestina, quali Grimani e Flumiani, mentre la ricerca di una pennellata e di un cromatismo più libero e originale darà vita alla scuola di Burano e soprattutto alle esperienze legate alla nuova generazione che si affaccia, prima della grande guerra, all’avanguardia, caratterizzata dai ‘ribelli’ di Ca’Pesaro, a partire da Gino Rossi, Moggioli e Nino Springolo.

Tra le opere in mostra spiccano importanti opere di maestri che hanno reso grande la scuola pittorica veneziana e capolavori di pittori meno conosciuti che sapranno incantare il pubblico, molti dei quali inediti, grazie al contributo di collezionisti pubblici e privati, e della stretta collaborazione delle principali raccolte d’arte moderna del triveneto, conservate nei Musei di Bassano, Gorizia, Padova, Treviso, Trieste e Udine.
La mostra è accompagnata da un catalogo Allemandi a cura di Isabella Reale e Myriam Zerbi.