Neoludica – Italians do it better
Un Padiglione Italia alternativo, una retrospettiva irriverente e spavalda che celebra le sperimentazioni di artisti che si confrontano con i videogiochi come cultura e come mezzo, soggetto e oggetto, punto di partenza e arrivo.
Comunicato stampa
ITALIANS DO IT BETTER!! è un Padiglione Italia alternativo, una retrospettiva irriverente e spavalda che celebra le sperimentazioni di artisti che si confrontano con i videogiochi come cultura e come mezzo, soggetto e oggetto, punto di partenza e arrivo.
Sin dagli anni Novanta, gli artisti italiani hanno dimostrato un precoce e inedito interesse nei confronti dei videogiochi: anticipando fenomeni come il cinema videoludico dei machinima, le produzioni indipendenti, e l’ascesa del divertimento elettronico come forma d’intrattenimento di massa. Progettata per la prima edizione dell’evento NEOLUDICA. ART IS A GAME 2011 – 1966, ITALIANS DO IT BETTER!! intende rendere un tributo a questo percorso, analizzarne gli sviluppi recenti e ipotizzare evoluzioni future. Il titolo è insieme celebrativo e ironico, se non apertamente polemico: vuole, da un lato, ricordare che se l’Italia del game design arranca, quella dell’arte videoludica affascina il mondo da almeno vent’anni; ma vuole anche, dall’altro, mettere in discussione l’idea stessa di “italianità”, considerando che molti degli artisti coinvolti hanno da tempo lasciato il paese per trasferirsi all’estero.
«Dietro all’apparente celebrazione dell’“italianità”, si cela piuttosto un’esplorazione critica di quest’ambigua nozione attraverso il filtro dell’arte videoludica. Anziché fornire una semplice e inequivoca risposta a una domanda apparentemente ovvia – Che cos’è l’Italia, oggi? – la premessa/promessa di questa mostra è che gli Italiani “possono fare miracoli quando meno te lo aspetti”. Queste avan-guardie sono i nostri radar culturali», spiega Matteo Bittanti.
Aggiunge Domenico Quaranta: «l’arte italiana ha dato un contributo decisivo al riconoscimento del videogioco come una delle forme fondamentali attraverso cui si manifesta la cultura contemporanea e, più in generale, alla riflessione sul videogioco come artefatto culturale. L’importanza di questo contributo si può misurare sia dalla tempestività di alcuni risultati, sia dalla loro qualità. Era giunto il momento di raccogliere tutto questo in un evento in cui quanto appariva, finora, una emergenza isolata fosse ricollocato in un contesto e facesse, con il resto, massa critica.» ITALIANS DO IT BETTER!! è tutto questo.
Artisti: Matteo Bittanti + IOCOSE, Marco Cadioli, Mauro Ceolin, Damiano Colacito, Les Liens Invisibles, Miltos Manetas, Eva & Franco Mattes aka 0100101110101101.ORG, Molleindustria, Antonio Riello, Santa Ragione, Federico Solmi, Stefano Spera, Tonylight, Vjvisualoop, Carlo Zanni.
Materiale stampa:
http://italiansdoit.wordpress.com/press/
Maggiori informazioni:
http://italiansdoit.wordpress.com/
http://www.neoludica.it/
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ITALIANS DO IT BETTER!!
Curated by: Matteo Bittanti and Domenico Quaranta
For: Neoludica. Art Is A Game 2011 – 1966
54. Esposizione Internazionale d’Arte – la Biennale di Venezia,
Collateral Events
Sala Dei Laneri, Santa Croce 131, Venezia
June 1 – November 27, 2011
ITALIANS DO IT BETTER!! is an alternative Italian pavillion, an irreverent and bold retrospective celebrating the artistic interventions of several generations of tinkerers that use videogames as both tools and means, subject and object of their practices, point of departure and arrival of a techno-ludic exploration. Since the early Nineties, Italian artists have been manifesting an irresistible attraction for digital gaming. They have introduced new original formats – like machinima and political & critical games – an investigated the cultural, social, and economic impact of this medium while the local couch potatoes were distracted by the rise and rise of commercial television.
Designed for the first edition of NEOLUDICA. ART IS A GAME 2011 – 1966, ITALIANS DO IT BETTER!! pays homage to a multitude of artistic trajectories, showcases the most recent developments, and imagines possible futures. The title is both celebratory and sarcastic, if not openly polemic: it reminds us that the ongoing failure of the Italian videogame industry is counterbalanced by a prodigious explosion of original and innovative game-related artistic projects. It also questions the very notion of “Italian-ness”, as several artists featured in the exhibition have long fled the country for political and cultural reasons. ITALIANS DO IT BETTER!! thus asks “What does it mean to be an “Italian” artist working with video-games, today?”.
As Matteo Bittanti suggests, «Beneath an apparent jingoistic commemoration of “italian-ness” lies a critical exploration of such puzzling notion through the filter of videogame-informed art. Rather than providing a simple and unequivocal answer to an apparently straightforward question, the premise & promise of this exhibition is that Italians “can work miracles when you least expect it”. These mavericks are our cultural radars».
Domenico Quaranta further elaborates: «Italian art has made a decisive contribution to the recognition of videogames as one of the basic forms of contemporary culture and, more generally, to the reflection on videogame as a cultural artifact. The importance of this contribution can be measured by both the timeliness of some results, and by its quality. We felt it was was necessary to document these achievements in an event in which could reach a mass audience, and thus stimulate a broader conversation.»
Come to Venice to see – and play – with the past, present, and future of Italian Game Art. After all, ITALIANS DO IT BETTER!!