Stefano Cagol – Concilio
Sviluppandosi attraverso l’unione di opposti e divisione di simili che danno forma ad un paesaggio liminare, la mostra prende il via idealmente dal luogo natale di Cagol: Trento; l’artista si e’ poi spinto oltre il Circolo Polare Artico. Azioni di segnalazione e dialogo – attraverso video e installazione – investono confini politici, naturali e mentali.
Comunicato stampa
A cura di Gregor Jansen
Direzione scientifica: Gabriella Belli, Andrea Viliani
54. Esposizione Internazionale d’Arte – la Biennale di Venezia.
Evento collaterale
Il Mart – Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto e la Fondazione Galleria Civica-Centro di Ricerca sulla Contemporaneità di Trento in veste d’Istituzioni promotrici sono lieti di annunciare la partecipazione di Stefano Cagol alla 54. Esposizione Internazionale d’Arte – la Biennale di Venezia.
L’artista presenterà in questa occasione, presso la Chiesta di San Gallo, la mostra personale inedita CONCILIO, progetto promosso da entrambe le istituzioni trentine. “…Tra le piramidi come simbolo dell’eternità e del potere e i confini come simbolo dell’inclusione/esclusione e del potere, l’interno della Chiesa di San Gallo a Venezia risulta essere un contesto perfetto per sfondo religioso e potere intellettuale. Nel mondo – tra quello terreno, quello politico e quello religioso – il potere dello spirito non basta.” Gregor Jansen
LA MOSTRA: Nella mostra personale di Stefano Cagol a cura di Gregor Jansen, ossimori inediti sono innescati da azioni di segnalazione e dialogo che – attraverso video e installazione – investono confini politici, confini naturali, confini mentali.
Sviluppandosi attraverso unione di opposti, divisione di simili, “convergenze parallele” che danno forma ad un paesaggio liminare e un territorio di confine, la mostra personale CONCILIO prende il via idealmente dal luogo natale di Stefano Cagol, un territorio di passaggio “tra nord e sud, Roma e Wittenberg, tra Italia e Germania”: Trento in Trentino Alto Adige Südtirol. Il riferimento alla sua città di origine è nel titolo che rimanda al Concilio di Trento. Quindi sicurezze di appartenenza e identità coincidono con un luogo chiave e un momento storico importante, ma anche con quello che oggi chiamiamo un “evento altamente imprevedibile”, ossia un evento la cui controversa portata è giunta a far sentire la propria influenza dal lontano passato fino agli equilibri odierni, portando con sé un’opposta idea di tensione verso l’ignoto e l’inaspettato. Nella cornice dalla chiesa quattrocentesca di San Gallo, una presenza simbolica, una struttura piramidale complessa unisce in unico apice facce diverse tra loro. In questo modo evoca l’idea di coincidenza, di “convergenze parallele”, l’idea non univoca di “concilio”, rimandando anche all’intervento d’arte pubblica appena realizzato da Cagol per la nuova porta A22 di Trento, un’installazione monumentale permanente di sedici tonnellate d’acciaio.
In una video proiezione sono quindi protagoniste altre opposizioni, atmosfere di ghiaccio e di neve, di vento e d’acqua, di fiamme e di luce. L’artista si è spinto oltre il Circolo Polare Artico, in un luogo esso stesso caratterizzato da una serie di convergenze di dissomiglianze: nella Barents region, punto di incontro tra confine norvegese, finlandese e russo. Scelto nel momento in cui il breve sole diventa pallido come la neve delle montagne che lambisce. Qui l’artista ha dato vita a una serie di “azioni sul confine”: segnali che sottolineano un confine, o meglio confini, ma al tempo stesso li scuotono, li attraversano con azioni di segnalazione e di comunicazione, di controllo, di passaggio.
LA MONOGRAFIA: Congiuntamente alla mostra personale CONCILIO alla Biennale di Venezia, esce una monografia mid-career dedicata a Stefano Cagol e intitolata PUBLIC OPINION. Contiene testi critici inediti di Gregor Jansen (Direttore della Kunsthalle di Düsseldorf e già Direttore del Contemporary Art Department presso lo ZKM di Karlsruhe), Iara Boubnova (già curatrice di alcune delle più importanti biennali del mondo, fra cui quelle di Mosca, San Paolo, Istanbul e Manifesta a Francoforte), Michele Robecchi (editor presso Phaidon Press London e già chief editor di “Flash Art International”), Andrea Viliani (Direttore della Fondazione Galleria Civica di Trento), oltre a contributi di Andreas F. Beitin, Francesco Bernardelli, Stefan Bidner, Cis Bierinckx, Shane Brennan, Achille Bonito Oliva, Alfredo Cramerotti, Blanca de la Torre, Giacinto di Pietrantonio, Bruce Elder, David Elliott, Micaela Giovannotti, Luba Kuzovnikova, Veit Loers, Esther Lu, Trevor Smith, Pier Luigi Tazzi, Nicola Trezzi, Kamila Wielebska, June Yap, Raul Zamudio, e completi apparati critici. Il volume ripercorre tutta la carriera di Cagol e costituisce la prima monografia retrospettiva di riferimento dell’artista trentino.
PUBLIC OPINION include documentazione della sua partecipazione alla 54. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, con la mostra personale CONCILIO, e si sofferma sui recenti progetti d’arte pubblica: l’installazione monumentale permanente alla nuova porta A22 di Trento (TRIDENTUM), le sedici bandiere alzate a Kirkenes oltre il circolo polare artico, la scritta al neon FLU POWER FLU sulla facciata del Beursschouwburg di Bruxelles, il progetto itinerante BIRD FLU VOGELGRIPPE, sospeso tra influenza aviaria e influenze fisiche e mentali. Va poi indietro ai primi anni della sua carriera e a quelli della sua ricerca nell’ambito della videoarte a Toronto. Oltre a nuovi testi critici, e schede dedicate alle singole opere, l’artista ha scelto di farsi accompagnare in questo percorso da una ventina di amici che, in dialogo con lui, hanno condiviso pubblicamente sensazioni, convinzioni e opinioni sul mondo e la cultura contemporanea.
La monografia – curata da Andrea Viliani – è prodotta da Fondazione Galleria Civica-Centro di Ricerca sulla Contemporaneità di Trento nell’ambito del progetto Opera Civica (TN), 2010-2011, reso possibile grazie al sostengo della Provincia autonoma di Trento. Il libro (232 pagine, formato paperback 30 x 23 cm, ISBN 978-88-8158-820-6) è bilingue (italiano/Inglese), edito da CHARTA, Milano, e la grafica è realizzata da Thomas Desmet, Ghent.