Erika Stocker Micheli – Nella pelle degli artisti
Il progetto, che l’artista intende dedicare al critico Sergio Molesi recentemente scomparso, e che da lungo tempo l’ha seguita, prevede una grande installazione che ha come fondamento concettuale la sacralità dell’arte e degli artisti che la producono.
Comunicato stampa
Mercoledì 8 giugno avrà luogo alla Sala del Giubileo, in Riva 3 Novembre n. 9, a Trieste, con inizio alle ore 19, l’inaugurazione della mostra dal curioso titolo“NELLA PELLE DEGLI ARTISTI” dell’artista ERIKA STOCKER MICHELI, austriaca d’origine ma triestina d’adozione. L’iniziativa è promossa dal Gruppo78 a cura di Maria Campitelli. La mostra resterà aperta fino al 26 giugno con l’orario : feriali 17/19.
Il progetto, che l’artista intende dedicare al critico Sergio Molesi recentemente scomparso, e che da lungo tempo l’ha seguita, prevede una grande installazione che ha come fondamento concettuale la sacralità dell’arte e degli artisti che la producono. Consta di un grande ripiano/altare su cui si disporranno delle “icone” di artisti italiani e stranierei, con l’intento di portare materialmente sull’altare l’arte e i suoi artefici. La proposta consegue ad un bisogno di dare il giusto rilievo, la dovuta dignità, la sacralità appunto a una forma di comunicazione – quella artistica – che da sempre è stata riconosciuta come nobilitante, e di elevazione sul piano intellettuale, un arricchimento indispensabile per migliorare la qualità della vita, ma che ora sembra accantonata per altri non-valori, che certo non arricchiscono l’anima. Il progetto nasce anche come reazione all’attuale degrado dilagante nella nostra società, all’impoverimento culturale che colpisce in particolare il nostro paese. Mettiamo gli artisti sull’altare, sembra voler dire l’artista. Diamo loro l’importanza che si meritano, additiamoli ad una società disattenta e frastornata da una comunicazione mediatica, di roboante superficialità, sempre più incapace di cogliere ciò che di vero ed autentico circola ancora nel nostro mondo.
L’origine di questo progetto è legato a un lungo percorso di indagine artistico/scientifica che comprende il sistema visivo, segni e interazioni tra visione, pensiero,emozione e il corpo anatomico. Esso ha origine nei “calendari” richiesti alle persone per poter, di seguito elaborare le loro “icone”/ritratto/rappresentazione psico-fisica”. Cioè i segni vengono prima espressi dalla persona con libera creatività, in forma bioritmica, secondo un modulo in cui strutture e colori diventano veicoli energetici per informazioni su pensieri e sentimenti, che si traducono nella forma del corpo anatomico, trasformandosi quindi in un’”Icona Personale”. La sintesi della tessitura segnica così creata si presenta come una seconda pelle virtuale, da cui il titolo della mostra.
Il tema svolto da questa indagine è legato alla semeiotica, allo sviluppo della lettura dei segni, della percezione visiva e alle sue trasformazioni nelle dinamiche vitali, oggi diversamente considerate nella ricerca di nuovi percorsi conoscitivi.
L'installazione principale sarà corredata da un video illustrativo e interpretativo di Aldo Castelpitra, da gruppi di altre “Icone personali “disposte sulle pareti con l’accompagnamento di alcuni moduli per meglio illustrare il precorso operativo seguito dall'artista.
Un particolare ringraziamento alla Comunità Greca Orientale per la concessione della sala.