Yorgos Stamkopoulos – Positive Pollution

Informazioni Evento

Luogo
FABIO TIBONI - SPONDA
Via del Porto 52a 40122 Bologna, Bologna, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

da martedì a sabato ore 14-19

Vernissage
09/06/2011

ore 18

Contatti
Email: info@fabiotiboni.it
Artisti
Yorgos Stamkopoulos
Generi
arte contemporanea, personale

La Galleria Fabio Tiboni è lieta di presentare nel nuovo spazio “Sponda” la prima mostra personale in Italia dell’artista greco Yorgos Stamkopoulos.

Comunicato stampa

La Galleria Fabio Tiboni è lieta di presentare nel nuovo spazio “Sponda” la prima mostra personale in Italia dell'artista greco Yorgos Stamkopoulos.
“Sponda” prende il nome dalla posizione dello spazio di via del Porto 52a che si affaccia sull'antico porto fluviale di Bologna oggi parco espositivo del Mambo, Museo d'Arte Contemporanea; offre uno sguardo sul mondo dell'arte contemporanea ponendosi non solo come tradizionale galleria d'arte ma anche come network e centro di produzione di progetti curatoriali esterni. L'idea nasce dall'esigenza di promuovere il pensiero e l'estetica della galleria tramite la collaborazione e la sinergia con altri spazi italiani ed esteri già dedicati oppure vergini all'arte.
Tale direzione tende a stabilire una rinnovata centralità dell'arte e dei suoi contenuti.
La mostra personale di Yorgos Stamkopoulos presenta opere pittoriche di piccolo e grande formato che, appositamente preparate per l'occasione, esplorano i limiti dell'espressionismo astratto. La creazione delle sue opere avviene in modo opposto alla “normale” composizione del quadro: Stamkopoulos lavora inizialmente su una grande tela inchiodata al muro creando un' unica composizione, e solo successivamente sceglie di selezionarne alcune parti e intelaiarle.

“Ispirate all’atmosfera dei night club e dagli stati che il ballo di massa ed altri rituali correlati offrono, le opere di Yorgos Stamkopoulos sembrano essere “finestre verso un’altra dimensione”. La trasformazione, la casualità, l’ambivalenza, il dubbio, la fragilità, sono alcuni dei concetti accuratamente catturati da queste opere che sembrano galleggiare in un limbo dinamico. L’uso dell’aerografo e dello spray per la creazione della sua pratica di “wash out”, come descritto da Stamkopoulos stesso, si aggiungono all’essere effimero del suo lavoro. L’astrazione del colore è contaminata da un mezzo popolare, che viene utilizzato principalmente nella street-art e in altre espressioni artistiche di sottoculture e viceversa. L’estetica delle sottoculture viene separata e liberata dal simbolismo formale.
Forme rese liquide e colori resi elettrici si mescolano in una coreografia di sensi, stati d’animo e asserzioni. Qui il “caos” è un rosa fluorescente e il “disordine” un arancio brillante, con cui si allude contemporaneamente ad una oscurità spirituale e ad un esodo “concreto” da essa. Non ci sono limiti netti, né nitidezza in assoluto a parte pochi casi, che sembrano quasi piccoli fori d’uscita; ma uscita verso dove? I confini tra interno ed esterno, pubblico e privato non sono più in discussione. Sono crollati completamente. Stamkopoulos sembra dipingere con grazia le loro “maestose rovine”. E questo è qualcosa che rende questi dipinti ancora più necessari.”
(Marina Fokidis)

“Ho a che fare con la presenza costante dell’ignoto. I miei dipinti sono ritratti del momento… dipinti
meditativi. Psicogrammi caratterizzati da temporalità, malinconia, aspettativa ed energia.”
(Yorgos Stamkopoulos)

A documentazione della mostra un poster-pieghevole con un testo critico di Marina Fokidis.

YORGOS STAMKOPOULOS, Katerini (GR) 1983. Vive e lavora a Berlino.
Laureato presso la Scuola di Belle Arti di Atene e presso l' Univesrität der Künste di Berlino; nel 2010 scholarship presso la Fondazione Onassis.
MOSTRE SELEZIONATE: 2011 ΧΥΖ Outlet # 10: Stelios Karamanolis & Toula Ploumis | The Collection; 2010 Abstract nel progetto Forgotten Bar, Berlino; 2009 Mostra di primavera, al Kunsthal Charlottenborg, Copenaghen; Bar, Kunsthalle Athena a cura di Marina Fokidis; 2008 XXIX Certamen de Minicuadros, Museo del Calzado, Alicante.