Razzle Dazzle#5 – Fabio Scacchioli
Si svolge presso Varco Attivo l’evento conclusivo di Razzle Dazzle. Ad appropriarsi di una delle sale del locale è Fabio Scacchioli(1979) che la userà per la proiezione di un suo video. L’artista è solito costruire i suoi lavori modificando e montando immagini e filmati preesistenti senza intenti narrativi. La colonna sonora è del musicista Vincenzo Core.
Comunicato stampa
L’8 Maggio 2011, alle ore 18, si inaugura presso Varco Attivo (Via Capo D’Africa 21a, Roma) il progetto Razzle Dazzle curato da Eden Dust, Noemi Longo e Anna Lisa Michetti che vedrà coinvolti gli artisti Sergio Baldassini, Alberto Emiliano Durante, Chiara Ferrara, Patrizio Gianferro e Fabio Scacchioli. Ogni artista è stato invitato ad effettuare un’ispezione e ad “appropriarsi” di una delle sale di cui è composto il locale, sottraendola al suo uso comune, per realizzarvi la propria opera. Le esposizioni, che saranno personali, si succederanno ogni domenica fino al 5 Giugno 2011 e avranno la durata di una sera.
8 Maggio - Sergio Baldassini
15 Maggio - Alberto Emiliano Durante
22 Maggio – Chiara Ferrara
29 Maggio – Patrizio Gianferro
5 Giugno - Fabio Scacchioli
Razzle Dazzle è una barca che galleggia a fatica in un mare in tempesta, è un punto disperso e desolato segnato su un atlante chiuso. Al suo timone c’è sempre qualcuno che non sa far altro che andare alla deriva, alternativa unica al decidere una rotta che non può che portare verso mete già conosciute. Soltanto ormeggi brevi e rigorosamente insicuri, corde sottili: sempre pronte a spezzarsi alla minima sollecitazione. Ogni forma di manutenzione è vietata, all’imbarcazione è stato affidato il compito di lasciarsi disgregare dal mare e dalle intemperie, nei tempi che gli elementi le imporranno. All’equipaggio, che sarà ancora a bordo nel momento dell’inabissamento, è concesso, anzi è perentoriamente richiesto, di emettere suoni e rumori consoni all’avvenimento che dovrà considerarsi di natura festosa. La Razzle Dazzle non è adibita né al trasporto di merci né di passeggeri, ma è in grado di trasportare scomodamente sia le une che gli altri. Si viaggia rigorosamente senza biglietto e non si assicura a chiunque si trovi a bordo nessun genere di conforto; il vitto non è garantito, non c’è neanche una stiva che possa contenere delle seppur minime scorte. L’unico scopo per cui questa barca è stata progettata è quello di veleggiare, naturalmente non c’è un motore, senza meta, senza limitazioni ma soprattutto con la libertà di poter essere inghiottita dalle acque in qualsiasi momento senza che ci sia alcun dovere di opporre resistenza. Una volta che l’imbarcazione avrà lasciato i cantieri dove è stata armata ed avrà preso il mare la sua missione sarà già compiuta e non si cada in errore considerandola modesta o si sbagli pure, sulla Razzle Dazzle gli sbagli sono graditi.
Razzle Dazzle prende il nome da una barca da pirati ostricari operante nella baia di San Francisco alla fine dell’ottocento. L’imbarcazione appartenne, tra gli altri, allo scrittore Jack London che vi visse a bordo esperienze fondamentali per la sua formazione di uomo, artista e alcolista. Non c’è nessun collegamento, neanche metaforico, che lega i due scafi. O perlomeno, qualora ci fosse nessuno l’avrebbe voluto.