La Pittura di luce vent’anni dopo
Conferenza di Andrea De Marchi (Università degli Studi di Firenze) La ‘Pittura di luce’ vent’anni dopo: riflessioni a partire da una recente acquisizione di Brera.
Comunicato stampa
Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici
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Brera mai vista
Pittura di luce a Brera. La Madonna con il Bambino del Maestro di Pratovecchio
Pinacoteca di Brera, sala XXXI, 12 maggio – 11 settembre 2011
Dopo un’interruzione di tre anni, grazie al riconfermato sostegno di Intesa Sanpaolo riprende alla Pinacoteca di Brera Brera mai vista, con la nuova veste editoriale di Skira.
La formula è quella già sperimentata con successo nel ciclo precedente: presentazione di uno e due dipinti poco noti, in genere conservati nei depositi per motivi di spazio e di volta in volta raccontati in agili volumetti dagli storici dell’arte della Soprintendenza o da esperti esterni.
La ripresa è resa più solenne dall’esposizione di una novità assoluta vera e propria.
Si tratta del recentissimo acquisto di una piccola ma preziosa tavola raffigurante la Madonna con il Bambino realizzata probabilmente intorno al 1445 dal Maestro di Pratovecchio.
Quasi certamente destinata alla devozione privata ci mostra una madonna giovanissima dallo sguardo consapevolmente malinconico, serrata in una esigua nicchia dal fondo damascato, nell’atto di sostenere il Bambino benedicente .
Si tratta di un dipinto importante, che fino ad ora era noto praticamente soltanto attraverso una fotografia pubblicata da Longhi in una saggio dedicato a ricostruire la figura del suo autore.
L’anonimo, affascinante Maestro di Pratovecchio, che solo di recente si è potuto identificare con la figura storica di Giovanni di Francesco del Cervelliera, socio fra il 1440 e il 1442 di Filippo Lippi, testimonia bene le ricerche in atto nella pittura fiorentina nel quinto decennio del quattrocento, attenta al rigore prospettico vestito di colori luminosi come si esprime nella pala di Santa Lucia dei Magnoli di Domenico Veneziano, ma anche al chiaroscuro mobile, alle inquietudini dei personaggi di Filippo Lippi. Queste ricerche sono state nodali nella formazione di artisti significativi per la Pinacoteca milanese come i marchigiani Giovanni Boccati, Giovanni angelo di Antonio e Fra Carnevale o come Piero della Francesca e dunque la piccola tavola ne diviene l’esemplificazione parlante, integrando con la sua presenza una articolazione significativa delle raccolte.
Nel catalogo si dà ampiamente conto proprio di questa importanza. Neville Rowley ripercorre la vicenda critica dell’artista e della specifica stagione pittorica fiorentina tra il 1440 ed il 1460, dalla riscoperta longhiana alle puntualizzazioni permesse prima dalla mostra Pittura di luce (Firenze, 1990), sotto la regia di Luciano Bellosi, e poi da quella dedicata a Fra Carnevale a Brera e al Metropolitan Museum. Matteo Mazzalupi invece analizza la Madonna con il Bambino di Brera alla luce del vivacissimo contesto della pittura fiorentina di quegli anni e fa il punto sulla identità anagrafica dell’autore, mentre Emanuela Daffra illustra le ragioni dell’acquisto.
In occasione della mostra la tavola è stata oggetto ad opera di Paola Borghese di una cauta manutenzione, che ha avuto l’obiettivo di rendere l’opera godibile mantenendo però leggibili tutte le tracce utili a ricostruirne la storia conservativa.