Arte Sonora – Arte (a Colonia) sonora
Giocando sul titolo dell’ormai storico e consolidato festival di musica resistente, il progetto Arte a Colonia Sonora si inserisce, elide e si appropria delle parole della manifestazione e dei suoi spazi.
Comunicato stampa
Giunta alla sua quindicesima edizione, Colonia Sonora apre i suoi spazi per presentare i lavori di alcuni artisti di arte contemporanea.
Giocando sul titolo dell’ormai storico e consolidato festival di musica resistente, il progetto Arte a Colonia Sonora si inserisce, elide e si appropria delle parole della manifestazione e dei suoi spazi.
Nell'arena di Colonia Sonora troveranno eccezionalmente spazio le opere di quattro giovani artisti italiani i cui lavori sono considerati tra i più interessanti del panorama nazionale: auroraMeccanica, OPIEMME, Alberto Scodro, Alessandro Sciaraffa.
Lo spazio assume così una nuova identità, diventa il luogo della generatività e della contaminazione tra linguaggi creativi. E l’esposizione diventa una vera e propria incursione artistica, a dimostrazione di quanto i confini siano labili.
E il primo confine ad essere superato, già nel titolo stesso del progetto, è quello del suono, delle armonie, degli equilibri linguistici.
Resterà sorpreso chi si aspetta una serie di lavori che emettano suoni: ciò che suonerà, o meglio risuonerà, saranno i concerti e le voci del pubblico, per una volta invitato a rilassarsi , a vivere dentro l’opera d’arte e a far sì che la mostra non sia il vuoto e silente contenitore, ma uno dei contenuti dinamici dello spazio.
Gli artisti coinvolti
Opiemme Da anni attivo sulla scena italiana, è un artista senza volto. Parte dalla strada, la interpreta, denuncia ciò che non gli piace e propone un impulso socio-culturale che, utilizzando la poesia e il linguaggio, scuote il pensiero collettivo. Ecclettico, perfettamente a suo agio tanto nelle gallerie quanto nelle non-location della street art, passa sapientemente da un registro ad un altro, analizzando profondamente il contesto nel quale si trova e riuscendo, pur nella metamorfosi, a essere sempre se stesso, riconoscibile e cosciente. L’attenzione ai quesiti della contemporaneità si mescola alla vertigine artistica, all’armonia delle forme, al gusto dei contrasti. La matericità dell’opera sfuma nelle parole, nella poesia, nelle icone e diviene messaggio semantico che, fenomeno artistico bottom-up, si esplicita nella lettura, nell’ascolto, nella fruizione. In mostra una serie di segnali stradali modificati. Attraverso la manipolazione, più o meno ironica, delle icone cittadine, Opiemme costruisce un percorso urbano di riflessione e spaesamento.
Alessandro Sciaraffa Attraverso la ricerca sulla sound art, Sciaraffa porta avanti un’indagine estetica non comune nel panorama nazionale che gli è valsa riconoscimenti, partecipazioni e premi prestigiosi. Sculture e installazioni divengono esperienze sinestetiche di notevole potenza evocativa; il processo di immaginazione viene sollecitato da elementi sia fisici, sia eterei. Ciò che non è materiale diviene materia scultorea: suono, luce, tensione, campi magnetici sono tra gli elementi “astratti” utilizzati dall’artista che sapientemente li fa coesistere, in equilibrio perfetto, in un unicum estetico che suggerisce una profonda concentrazione. In mostra un video intimistico e crepuscolare nel quale vivono però violenti contrasti cromatici. Situato nell’angolo più buio dell’arena-parco, è pregno di un’atmosfera scura e profonda che rende il fruitore inconsapevole voyeur. Come in un gioco di ruolo, il visitatore dal suo giardino guarda in un altro giardino. E s’immerge (come la protagonista del video) in uno status delicato e violento, celato e visibile, nel quale gli opposti convivono e generano bellezza.
Alberto Scodro Energia, tensione, relazioni tra materiali, analisi dei contesti, interventi site-specific, trasformazione, equilibrio… sono questi gli ingredienti che hanno decretato, nel giro di pochi anni, il successo e la notorietà del lavoro di Alberto Scodro. Il risultato estetico è frutto di una progettualità complessa, mai casuale, che si relaziona profondamente con la location e l’ambiente circostante, in un gioco che propone il dialogo tra gli oggetti presenti e le emozioni. Lo spazio assume una nuova identità conferita dalla presenza dall’intervento artistico che spesso incide sugli aspetti strutturali o ne utilizza gli elementi originari. Per Arte Sonora, Scodro ha scelto di intervenire sulla sezione alberata dell’arena, trasformando le piante nella colonna portante dell’installazione. Di notevole impatto scenografico, l’intervento artistico mette in tensione e in relazione gli elementi faunistici, rendendoli parte di una nuova architettura che si configura equilibrata tanto nelle forme quanto nel rispetto e nella celebrazione di quella naturale.
auroraMeccanica Ci si avvicina curiosi e divertiti al lavoro di auroraMeccanica apparentemente eseguito per destare meraviglia, per creare quella magica sorpresa che sembra appartenere al tempo dell’infanzia. Eppure le videoinstallazioni interattive realizzate da uno dei collettivi più giovani e interessanti del panorama nazionale sono tutt’altro che semplici: presuppongono concentrazione e interesse. Attraverso il linguaggio multimediale - al quale oggi tutti si è più o meno educati - e l’interattività, auroraMeccanica cattura il visitatore e lo accompagna lungo un percorso di riflessione e scoperta. Attraverso un medium estetico tecnologico e raffinato, gli artisti pongono domande e invitano all’azione, dando vita a una nuova drammaturgia fenomenologica che si estrinseca nella fruizione partecipata e consapevole.
Lo staff curatoriale
Susanna Sara Mandice. Affascinata dalle produzioni intellettuali che interpretano il presente, subisce il fascino di tutto ciò che è cultura e innovazione contemporanea. Studi e passione le hanno permesso di giungere a occuparsi professionalmente dei suoi interessi, consentendo di mescolare quotidianamente competenze ed emozioni. Dopo la laurea in Scienze Politiche, ha frequentato il master in Art and Culture Management organizzato presso il Mart di Rovereto (2004-2005). E' stata assistente di galleria negli spazi di M. George Verney-Carron in occasione dell’organizzazione della Fiac, della Notte Bianca di Parigi e della Biennale di Lione (2005). Dal 2006 collabora con diverse riviste scrivendo soprattutto di arte contemporanea ma anche di teatro; è stata caporedattore di una rivista di settore (2007-2008) e dal 2009 si occupa dell’organizzazione di eventi culturali (cinema, teatro, mostre) e sociali (convegni, incontri) per due importanti fondazioni filantropiche torinesi. Giurata all’ultima edizione del festival di teatro per l’infanzia Giocateatro, è curatrice indipendente e tra i fondatori del progetto culturale Spazio Ferramenta.
Generoso Urciuoli . Da sempre ha fatto dell’interdisciplinarità la sua “specializzazione”, cercando un punto di vista quanto più trasversale e ampio nella diffusione e divulgazione della cultura e dedicandomi ad attività diverse, ma complementari. Ha avuto la fortuna di formarsi nel magmatico contesto culturale torinese, dove ha iniziato a operare nei primi anni Novanta. Si occupa di musica e di arte ed sempre alla ricerca di sperimentare applicando il metodo dell’indagine archeologica, anche se in apparente contraddizione.
Per l’arte contemporanea, a Torino, si è occupato (con ruoli diversi dalle produzioni, all’attività curatoriale, dagli allestimenti alla comunicazione) anche di: Luci d’Artista (2000), Biennale Arte Emergente- Big Torino (2000), Arte al Borgo (2000), Biennale Internazionale Arte Giovane-The Big Social Game 2002, Le abbazie cistercensi (2006), Gemine Muse 2010. Dal 2011 è co-curatore del progetto culturale "Spazio Ferramenta". Per la musica, a Torino, si è occupato (con ruoli diversi dalla direzione artistica alla direzione di produzione, dal management alla comunicazione) anche di: Insieme è facile (1994), Gazebo Sambuy (1999), Extra Festival (2000), Colonia Sonora (dal 2000 al 2004), Medal Plaza (2006).