Steve Stefano Mezzaroma – Rewind
Steve e il suo mondo di ironiche contaminazioni. Dagli spazi istituzionali della Biennale a quelli anticonvenzionali dell’underground capitolino.
Comunicato stampa
Dante Alighieri, Hulk, Marilyn Monroe, Rambo, Albert Einstein, Forrest Gump, Bruce Lee e Francesco Totti. Queste icone contemporanee nelle mani di Steve, al secolo Stefano Mezzaroma, diventano i nuovi testimonial di un’arte capace di mescolare immagini e materiali per creare nuovi significati edificando un ponte di rimandi tra il passato e futuro che sa essere intimo e collettivo alle stesso tempo.
Anticipando l’apertura del Padiglione romano della 54° Biennale di Venezia, Steve ha scelto di presentare a Roma il suo mondo di contaminazioni ironiche e visionarie con una mostra-evento senza precedenti.
Mercoledì 15 giugno gli spazi inutilizzati di via Rialto 7 ospitano REWIND, a cura di Duccio Trombadori.
Non un vernissage convenzionale ma un evento unico sulla scia degli Art Party che animano la scena artistica di New York, Londra e Berlino.
Steve ha scelto di recuperare uno spazio underground in fase di ristrutturazione per mettere a punto un allestimento che proietti gli ospiti nella sua dimensione artistica e privata. Per un’intera serata il poliedrico pittore romano (autore anche di musica deep house) invade un ambiente total white con i suoi colori e suoni, le atmosfere da cui trae ispirazione e le sue opere più rappresentative. Un’occasione per conoscere l’originale percorso che ha portato Steve a essere selezionato tra gli artisti in mostra a Roma all’interno del Padiglione dell’edizione 2011 della Biennale di Venezia.
La mostra raccoglie 30 opere di medie e grandi dimensioni realizzate tra il 2008 e il 2011. Non solo dipinti ma anche un’importante documentazione grafica in cui l’artista ingaggia la sua sfida con le problematiche del vivere contemporaneo scegliendo la via del sarcasmo. Così la celebre linguaccia di Einstein si fa inconsapevole testimonial delle banane Chiquita, il profilo di Dante Alighieri si lega alla bibita energizzante Burn, mentre il verde Hulk urla la sua rabbia nel mare di bolle zuccherine della gomma da masticare Big Babol.
Steve saccheggia l’immaginario collettivo e lavora a colpi di ibridazione per ridefinire i contorni delle icone moderne e creare le sue dissacranti provocazioni. Sulle grandi tele i manifesti pubblicitari e le locandine dei film vengono sezionati e riassemblati con audacia, gli slogan pubblicitari recuperati per essere stravolti nel proprio significato. È proprio sulla tela che l’artista miscela identità e globalizzazione, sperimenta le diverse tecniche pittoriche e punta il suo sguardo critico, affidando la riflessione a un gioco di acute associazioni di significato.
Andy Warhol, Lichtenstein, Mimmo Rotella, Schifani, Pollock e Keith Haring sono gli indiscutibili maestri ideali di Steve, che riesce a traghettare il loro spirito nel nuovo millennio amplificandone i temi e aggiornandone gli obiettivi.
Il prossimo passo annunciato dall’artista romano sarà quello di intervenire nel tessuto urbano con opere che sfruttando nuove tecnologie per realizzare installazioni semipermanenti ed eventi multimediali che lascino un segno nel panorama metropolitano.
REWIND è il primo degli eventi che Steve intende portare a Roma. Durante la serata sono previste una serie di performances a sorpresa, dj set di musica deep house creata dallo stesso artista e un buffet in tema con l’atmosfera internazionale dell’evento.
La mostra rientra inoltre in un progetto espositivo patrocinato da Associazione Banche Popolari - Direzione generale per la promozione culturale.
STEVE
Stefano Mezzaroma, classe 1984, approda alla produzione artistica senza passare per le accademie e le scuole d’arte. Dipinge dal 1998 sperimentando i diversi materiali e confrontandosi con varie tecniche pittoriche per mettere a punto il suo stile fatto di contaminazioni e ironici azzardi di significato.
Adotta “Steve” come d’arte, non un nome di fantasia ma un diminutivo in salsa anglosassone che lo proietta nella cultura degli street’s writers internazionali. Ed è proprio dalla strada, dai manifesti pubblicitari e dalle locandine dei film, che parte la sua ricerca artistica. Steve li riproduce su tele di grandi dimensioni, usa le stampe, fotografie, spray, vernici lucide e i colori acrilici per reinterpretare le immagini stampate indelebilmente nella memoria collettiva del mondo globalizzato. Sceglie le icone di questo secolo e del passato recente per affidargli nuova identità attraverso un gioco di sovrapposizioni che sono sia materiche che semiotiche. Le idee nascono prima nella sua mente: l’ispirazione viene da un’immagine, da uno spot, dai martellanti slogan diffusi dai mass media. Vengono poi l’istinto a dipingere e la volontà di stravolgerli in una sua personalissima visione.
I primi riconoscimenti arrivano nel 2006, quando con il quadro “Numeri” riceve dalla Consulta per i Valori Fondamentali il primo premio in occasione della mostra “Giovani Promesse” e la sua opera “Life” ottiene dal circolo “I Lariti” il primo premio al concorso “Giovani artisti crescono”.
Comincia ad esporre in Italia e all’estero: a Roma presso l’associazione delle Banche Popolari, a Cortina D’Ampezzo presso la galleria Hausammann, dove è tutt’ora presente , a San Pietroburgo presso il Museo di Stato Hermitage, a Montecarlo all’interno di “Gemlucart”.
Un suo quadro è stato battuto all’asta di beneficenza “Les amis du Liban”, a Montecarlo a favore del Libano, alla quale ha partecipato anche il Principe Alberto II di Monaco. Infine il 2011 arriva la soddisfazione di essere selezionato con una sua opera tra gli artisti esposti a Roma nel Padiglione Italia della Biennale di Venezia presieduta dal Prof. Vittorio Sgarbi.
Mentre l’approccio creativo nel tempo mantiene il tono sarcastico e una funzione destabilizzante, la sua tecnica è in continua definizione. Steve si cimenta con nuovi materiali e progetti che sfruttano la multimedialità. Una ricerca tesa a individuare soluzioni artistiche capaci di riflettere il mondo complesso e stratificato dell’artista, fatto di immagini, colori e suoni. Steve, che è anche produttore di musica deep house, sperimenta tutte le dimensioni dell’espressione artistica per inglobare nell’opera la sua essenza. Il prossimo passo annunciato dall’artista romano sarà quello di intervenire nel tessuto urbano con opere che sfruttando nuove tecnologie per realizzare installazioni semipermanenti ed eventi multimediali che lascino un segno nel panorama metropolitano.