Encore…Coazione a ripetere plusvalore e resto
“…………encore” è un passo a due ritmato dalla ripetizione… mai fine a se stesso, ma concatenato in modalità logico-matematiche…
Comunicato stampa
“…………encore” è un passo a due ritmato dalla ripetizione... mai fine a se stesso, ma concatenato in modalità logico-matematiche…
“…………encore” tentativo estremo di resistere: alla fine si abbandona e intraprende un viaggio dove i profili dei vari artisti si intravedono… grazie al loro “Resto” e alla percezione di unicità, come i “Pois” di Yayoi Kusama.
“…………encore” il segno dinamico ripetuto coattivamente è portatore di autentica libertà artistica se accolto come richiamo impellente alla necessità di decodificarne il messaggio. Grazie alla sua “economia politica” diventa lo specchio della produzione specifica e determina cifra artistica e prezzo.
“…………encore” il soggetto davanti all’Infinito, “tempo logico” illimitato, uno spazio o una distanza che non può essere calcolato e non può scadere.
Diventa tutt’uno con l’eterno, annulla la tua personalità. Fonditi con l’ambiente. Dimenticati.
A noi resta l’istante di vedere, il tempo di comprendere e il momento di concludere.
“Desideriamo sempre il resto, la nuova stagione; un desiderio che non riempie mai”.
“Encore” Sylvia Plath
Susseguirsi incessante e continuamente variato, al limite del corto circuito, secondo una logica specifica e individuale, talvolta criptica e perfino inaccessibile. Impronte artistiche, tracce della personalità, della natura dell’artista. Tra libertà espressiva e sintomo.
RIPETIZIONE e AGGREGAZIONE OSSESSIVA, il leitmotiv che diventa il tratto distintivo, la cifra stilistica della collettiva.
Disciplina e autocontrollo, uniti alla sperimentazione, portano a una precisa e costante posizione artistica restando fedele ad una motivazione interiore fatta di rimandi cosmici differenti e sconfinati: regioni della psiche sconosciute e inaccessibili. Universalità atemporale attraversata da una dialettica asintetica fra differenza e ripetizione, fra emergenza del nuovo e ritorno dell’antico, “lembi di reale” (Lacan).
Grazie a:
Lorena Pedemonte Tarodo
Maurizio Galimberti
Isobel Blank
Vincent De Hoe
Silvia Santinelli
Claudio Fasoli