BonOmnia 2006 rivisitata
La mostra “BonOmnia 2006” rivisitata è organizzata al piano nobile di Palazzo Fava. In occasione di Bologna si rivela del 2006, fu organizzata da Philippe Daverio una mostra di artisti “bolognesi” esposti all’interno del palazzo, che cinque anni fa era ancora un cantiere, a restauro in corso, trasformandolo in quei tre giorni in una grande galleria d’arte contemporanea. Oggi, dopo la definitiva apertura al pubblico del palazzo, sono stati richiamati gli stessi artisti di allora per una nuova mostra con nuove opere, questa volta negli spazi espositivi articolati su più livelli.
Comunicato stampa
La prima presentazione del progetto che la Fondazione Carisbo stava elaborando per la sua città avvenne nel 2006, in uno di quei momenti di sospensione ed eccitazione tipici dell’ora della decisione, quando per nulla si sa ancora se la decisione giusta o improbabile sarà. Si trattava allora di presentare un progetto, quello del recupero di Palazzo Fava, che poteva apparire talmente ambizioso da sembrar velleitario e che la concretezza dell’impegno ha reso oggi tangibile. Si trattava pure di aprire un dialogo con la realtà creativa contemporanea d’una città ch’era sempre stata protagonista ma temeva di non esserlo più. La decisione fu temeraria: radunare in una sola mostra gli artisti della città, e ovviamente pure quelli che nella città trovavano riferimento, per poterne verificare pubblicamente l’energia. Si temeva come sempre la naturale rissosità che sembra essere tipica del cosmo creativo. Si temeva altrettanto la faziosità critica nelle scelte. Si decise quindi di nominare un senato cittadino in grado di suggerire gli artisti da esporre. Divenne il tutto una festa autentica in un clima di confronto libero e cordiale. È passato un lustro, il palazzo c’è, permangono per fortuna anche le testimonianze degli artisti, i quali nel contempo hanno continuato a sperimentare, a creare, a produrre. La Biennale di Venezia, versione 54 del 2011, nel suo ordine disordinato, nel caos creativo che ne è la qualità migliore, percorre alla grande una strada similare. Ha essa deciso di ancorarsi al territorio d’Italia riconoscendo alle specificità linguistiche non un valore vernacolare, ma la forza delle energie di ieri che elaborano le lingue di domani. Bologna non poteva non aderire. E per partecipare al progetto provocatorio quanto rianimatore, ripresenta oggi a verifica l’esperimento di ieri con la freschezza di sempre.
Philippe Daverio
La mostra “BonOmnia 2006” rivisitata è organizzata al piano nobile di Palazzo Fava. In occasione di Bologna si rivela del 2006, fu organizzata da Philippe Daverio una mostra di artisti “bolognesi” esposti all’interno del palazzo, che cinque anni fa era ancora un cantiere, a restauro in corso, trasformandolo in quei tre giorni in una grande galleria d’arte contemporanea. Oggi, dopo la definitiva apertura al pubblico del palazzo, sono stati richiamati gli stessi artisti di allora per una nuova mostra con nuove opere, questa volta negli spazi espositivi articolati su più livelli.
Gli artisti presenti sono 33: Alessandro Aldrovandi, Vasco Bendini, Alessandro Bergonzoni, Francesco Bocchini, Dino Boschi, Maurizio Bottarelli, Aurelio Bulzatti, Luca Caccioni, Stefano Cantaroni, Walter Cascio, Pirro Cuniberti, Paola Gandolfi, Franco Guerzoni, Vittorio Gui, Marcello Jori, Gabriele Lamberti, Angela Lorenz, Pompilio Mandelli, Giovanni Manfredini, Patrizia Medail, Nino Migliori, Gianmarco Montesano, Mario Nanni, Luigi Ontani, Concetto Pozzati, Giuseppe Rossetti, Nicola Samorì, Dim Sampaio, Germano Sartelli, Vincenzo Satta, Giorgio Tonelli, Wolfango, Valerio Zecchini.
Tra questi, Dino Boschi, Concetto Pozzati, Pirro Cuniberti, Mario Nanni, Gianmarco Montesano, Marcello Jori, Vasco Bendini, Giorgio Tonelli, Luigi Ontani e tanti altri esporranno quindi nuovi lavori in una sorta di raccolta di artisti della città, veri e propri “amici” di Palazzo Fava.
Le opere esposte nelle sale del piano nobile faranno da contraltare agli affreschi dei Carracci, permettendo così una straordinaria visione in contemporanea dei loro capolavori e delle opere dei loro contemporanei bolognesi. Pittura, scultura, fotografia, ceramica, raccontano l’oggi artistico della città in un dialogo costante con gli affreschi antichi e le altre mostre che si sviluppano all’interno del palazzo.
Tra le opere esposte, tutte di assoluto valore artistico, ne spiccano alcune già di proprietà della Fondazione Carisbo come due lavori di Luigi Ontani, una scultura di Germano Sartelli, gli oli su cartone di Pompilio Mandelli o le opere di Nicola Samorì e Valerio Zecchini.
Altre opere sono invece prestate per la mostra che chiuderà il 16 ottobre: il grande trittico di Patrizia Medail, le piccole e stupefacenti masoniti di Pirro Cuniberti, che danno un saggio completo e particolare del suo percorso artistico, l’Uovo di Wolfango ancora capace di stupire il pubblico, l’elegantissima opera di Vincenzo Satta o il poetico e figurativo lavoro di Dino Boschi.
La mostra della Biennale Regionale è invece allestita al piano terra di Palazzo Fava. Gli artisti partecipanti sono 17: Armodio, Maurizio Bonora, Renzo Crociara, Roberta Crocioni, Clemente Fava, Nicola Nannini, Mauro Mazzali, Lidia Puglioli, Franco Savignano, Ivo Sassi, Alberto Zamboni. A questi vanno infatti aggiunti Vasco Bendini, Dino Boschi, Pirro Cuniberti, Vittorio Gui, Germano Sartelli e Wolfango, le cui opere sono state esposte al piano nobile essendo anche “amici” di Palazzo Fava.