Premio d’Arte Duchessa di Galliera
In occasione del bicentenario della nascita di Maria Brignole Sale Duchessa di Galliera viene dedicata una mostra al Premio d’Arte da lei voluto, ricostruendone l’evoluzione storica dal 1956, fino all’ultima edizione nel 2007.
Comunicato stampa
Nel bicentenario della nascita di Maria Brignole Sale Duchessa di Galliera (Genova 1811 - Genova 1888), il Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce dedica una mostra al Premio d’Arte da lei voluto, ricostruendone l’evoluzione storica dal 1956, anno della prima edizione nella sua forma più moderna, fino all’ultima edizione nel 2007.
L’esposizione presenta 56 opere di 35 artisti, ognuno dei quali espone almeno un lavoro; le opere provengono dalle collezioni della Galleria d’Arte Moderna di Nervi, dal Museo di Villa Croce, dalle collezioni degli artisti, collezionisti e galleristi.
Il Premio venne istituto il 12 gennaio 1874, con la donazione al Comune di Genova di Palazzo Rosso e le sue dipendenze, i cui affitti furono destinati a supportare con “pensioni, sussidi, e assegnamenti “ lo studio e la ricerca dei giovani artisti liguri.
La fase più recente del premio si può far risalire al 3 gennaio 1953, quando, con un accordo tra Comune di Genova, Governo francese, Accademia di Belle Arti e Istituto di Francia a Parigi, venne istituita la borsa di studio Premio d’Arte Duchessa di Galliera, da assegnarsi annualmente, attribuita per la prima volta nel 1956.
Il 1956 è infatti l’anno di riferimento che si è tenuto presente come punto di partenza per la realizzazione della mostra che si dipana negli spazi del piano nobile e del secondo piano della villa, presentando, in una sorta di regressione temporale, le opere degli artisti vincitori dall’ultima edizione del 2007 fino a quella del 1956, attraversando tutte le tappe di questo viaggio nella memoria.
Le opere esposte - dove possibile quelle originalmente presentate al Premio o coeve - testimoniano un momento di passaggio della ricerca degli artisti, talvolta molto lontano da quello attuale e documentano “una situazione” e non “la situazione ligure”.
Dalle prime sale, che presentano i lavori con tematiche sociali e culturali delle due ultime vincitrici del premio (Ballestra e Cini), si passa alla sezione riservata agli anni 90 con artisti accomunati da una pluralità e contaminazione di linguaggi e materiali extrapittorici (Pellegrini, Merani, Salerno, Geranzani).
Il decennio 80 è caratterizzato da una ricca fioritura di ricerche, tra cui domina la presenza della figurazione, lontana da implicazioni di tipo naturalistico e descrittivo in una sorta di distacco mentale dall’immagine per indagarne nuovi significati (Millefiore, Gelsomino, Anfossi e Armaniaco). Sono inoltre presentati lavori di astrazione concreta (Darbo, Carrossino, Cerda) e ricerche individuali che puntano a uscire dalla pura bidimensionalità (Palagi e Scozzafava).
Al secondo piano la mostra prosegue con la sala dedicata agli anni 70, definiti da una smaterializzazione dell’opera a favore del processo mentale che l’ha prodotta; qui emergono diverse aree di ricerca, dall’astrazione concreta, con Luciano Fiannacca, Diego Torri, Gianfranco Zappettini, Silvia Rizzo e Stefania Malsano, alla pittura informale e figurativa (Giuseppe Trielli, Luigi Grande e Emilia Santona) mentre Giuliano Menegon mantiene come suoi riferimenti costanti pittura e poesia in una continua sovrapposizione di senso e Piero Terrone si riappropria delle immagini fotografiche già esistenti con un uso contenuto dell’intervento pittorico.
La sezione dedicata agli anni 60 vede la presenza di due tendenze in contrapposizione: da un lato l’informale - con le sue esigenze di individualismo, di irrazionalismo e di espressione delle ansie esistenziali - testimoniata in mostra da Raimondo Sirotti, nell’accezione di “naturalismo astratto”, forse l’aspetto più caratteristico dell’informale ligure, e da Giorgio Bonelli nella sua prima produzione.
L’altro filone ampiamente diffuso, quello delle ricerche astratto concrete che si rifanno a nuove valenze di razionalizzazione, sono rappresentate dalle opere di Rocco Borella, di alcuni membri del Gruppo Tempo 3 - Giancarlo Bargoni, Arnaldo Esposto e Gianni Stirone - le cui forme geometriche finiscono per assumere un carattere evocativo e dalle sculture di Valdieri Pestelli realizzate con materiali sia tradizionali che industriali (fili di ferro, pezzi di piombo) mentre le incisioni di Franco Leidi evocano un’umanità drammatica e carica di tensione.
Conclude l’intero percorso la stanza dedicata alla prima edizione del 1956, con dipinti di Guido Basso, unico artista vincitore di due edizioni, nel 1956 e nel 1960.
Le sculture di Sandro Cerchi (assegnatario di un pensionamento dal 1935 al 1940), simboleggiano uno “sguardo al passato” e si ricollegano idealmente alla grande installazione dell’ultima vincitrice Rebecca Balestra, esposta al museo dal 28 giugno.
Gli artisti in mostra:
Sandro Cerchi, pensionamento 1935-40
Guido Basso, vincitore delle edizioni 1956 e 1960
Rocco Borella, vincitore dell’edizione 1959
Valdieri Pestelli, vincitore dell’edizione 1959
Giancarlo Bargoni, vincitore dell’edizione 1962
Giorgio Bonelli, vincitore dell’edizione 1963
Arnaldo Esposto, vincitore dell’edizione 1963
Raimondo Sirotti, vincitore dell’edizione 1966-67
Gianni Stirone, vincitore dell’edizione 1966-67
Franco Leidi, vincitore dell’edizione 1968
Silvia Rizzo, vincitore dell’edizione 1970
Gianfranco Zappettini, vincitore dell’edizione 1971
Emilia Santona, vincitore dell’edizione 1972
Luigi Grande, vincitore dell’edizione 1973
Giuliano Menegon, vincitore dell’edizione 1974
Diego Torri, vincitore dell’edizione 1975
Luciano Fiannacca, vincitore dell’edizione 1976
Stefania Maisano, vincitore dell’edizione 1977
Piero Terrone, vincitore dell’edizione 1978
Giuseppe Trielli, vincitore dell’edizione 1979
Giuseppe Scozzafava, vincitore dell’edizione 1980
Roberto Anfossi, vincitore dell’edizione 1981
Giovanna Darbo, vincitore dell’edizione 1982
Giancarlo Gelsomino, vincitore dell’edizione 1982
Antonino Cerda, vincitore dell’edizione 1983
Salvatore Mario Carrossino, vincitore dell’edizione 1984
Paolo Palagi, vincitore dell’edizione 1984
Sonia Armaniaco, vincitore dell’edizione 1985
Pietro Millefiore, vincitore dell’edizione 1986
Lamberto Pellegrini, vincitore dell’edizione 1993
Roberto Merani, vincitore dell’edizione 1996
Pietro Geranzani, vincitore dell’edizione 1999
Lucrezia Salerno, vincitore dell’edizione 1999
Silvia Cini, vincitore dell’edizione 2004
Rebecca Ballestra, vincitore dell’edizione 2007