Hans Haacke. Il contesto politico come materiale

Informazioni Evento

Luogo
SPAZIOCORALE
Via Giovanni Bellezza 16/a, Milano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Il
Vernissage
13/07/2011

ore 19-21

Biglietti

ingresso libero

Artisti
Stefano Taccone, Sara Pergola, Cristina Baldacci
Curatori
Francesca Guerisoli
Generi
incontro - conferenza

“Hans Haacke. Il contesto politico come materiale” è il quinto degli incontri sull’arte contemporanea curati da Francesca Guerisoli a Spaziocorale.

Comunicato stampa

“Hans Haacke. Il contesto politico come materiale” è il quinto degli incontri sull'arte

contemporanea curati da Francesca Guerisoli a Spaziocorale. In questa occasione intervengono

Stefano Taccone
, critico e curatore indipendente, autore della recente monografia su Hans

Haacke (Plectica, Salerno 2010) dalla quale trae il titolo l’incontro,
Cristina Baldacci, storica e

critica d’arte, collaboratrice delle riviste Art&Dossier e Il Giornale dell’Arte nonchè autrice di una

ricerca di dottorato su Hans Haacke, e
Chiara Pergola, artista e fondatrice del Musée de l'OHM.

Taccone, avvalendosi di una vasta documentazione, mette a fuoco per la prima volta in Italia la

figura e l'opera di Hans Haacke, "artista politico per eccellenza" (Walter Grasskamp),

ricostruendone e discutendone il percorso di ricerca dagli anni settanta al presente.

Da ormai quarant'anni Haacke interroga il sistema dell'arte e le sue contraddizioni indagando

attraverso il suo lavoro l'incidenza della finanza e il ruolo della politica nel mondo dell'arte. È

un'intenzione critica che, nel misurarsi anche con il rimosso della storia, si esprime in opere e

progetti complessi, sempre attenti alle specifiche ragioni del linguaggio. «Ad Haacke», scrive

Stefano Taccone, «con una precocità ed un’organicità eguagliate in ambito euro-statunitense solo

da Martha Rosler e, benché sia rinvenibile un calzante presupposto nel fotomontaggio politico del

connazionale John Heartfield, va riconosciuto il merito di aver saputo elaborare, nel corso degli

ultimi decenni del secolo, un nuovo linguaggio per un'arte che intenda affrontare questioni

politiche senza esimersi dall’esprimere una posizione netta, ma che, in virtù di una felice

adattamento degli strumenti elaborati dell’arte concettuale, sottratta alla vocazione tautologica

delle origini, sia coniugata al presente».