Michela Frontino – Oro Rosso
“Oro rosso” mette in mostra il progetto fotografico dell’autrice pugliese Michela Frontino, realizzato tra l’estate del 2009 e quella del 2010 nelle campagne della Capitanata foggiana. Il reportage porta alla luce il tema del lavoro stagionale svolto da cittadini extracomunitari nel sud Italia, aprendo le porte di un mondo in cui il rispetto dei lavoratori, non solo legale ma anche e soprattutto umano, viene quotidianamente violato e defraudato.
Comunicato stampa
“Oro rosso” mette in mostra il progetto fotografico dell’autrice pugliese Michela Frontino, realizzato tra l’estate del 2009 e quella del 2010 nelle campagne della Capitanata foggiana. Il reportage porta alla luce il tema del lavoro stagionale svolto da cittadini extracomunitari nel sud Italia, aprendo le porte di un mondo in cui il rispetto dei lavoratori, non solo legale ma anche e soprattutto umano, viene quotidianamente violato e defraudato.
Ogni anno, infatti, nei primi mesi estivi, centinaia di lavoratori stagionali arrivano in Puglia dal Marocco, dalla Tunisia, dal Togo, dalla Costa d’Avorio, dal Mali, dal Burkina Fasu, dal Senegal, dalla Polonia, dalla Romania e dall’Albania. Trovano alloggio in casolari abbandonati o capannoni dismessi in aperta campagna, lontano dai centri cittadini. Qui permangono nella speranza che i caporali li reclutino per una giornata di lavoro, non sempre garantita, nei campi di pomodori. Nel 2010 sono 80.000 gli stagionali del settore agricolo nel sud Italia; nel 2001 erano solo 20.000. Arrivano nel nostro Paese con l’obiettivo di lavorare per inviare denaro alle loro famiglie, finiscono in condizioni di schiavismo, senza possibilità di cambiamento.
Lungi dal voler ritrarre il lavoro degli stagionali con enfasi di pietismo e rassegnazione, queste fotografie indagano su un fenomeno sociale e culturale che interessa non solo i lavoratori extracomunitari ma anche e soprattutto i territori e le popolazioni ospitanti.
Sono immagini che documentano e puntano sulla bellezza del paesaggio all’ombra del Gargano, per rendere vivo e stringente l’estremo contrasto tra la sterminata natura del territorio e la cruda realtà sociale che lo coinvolge.
La mostra si terrà in concomitanza con la rassegna del documentario italiano “Ignoti alla città”, promossa dal Comune di Mola di Bari e la Cooperativa Camera a Sud.