Patrizia Novello – Cornice di ricordi per un futuro (che attende)
Prima mostra personale di Patrizia Novello a Venezia. L’esposizione s’inserisce nelle serie di eventi selezionati da scatolabianca in occasione della Biennale di Venezia. In un periodo così importante per la città e per l’arte contemporanea internazionale l’obiettivo di scatolabianca è quello di dare spazio ai giovani talenti emergenti più rappresentativi del panorama italiano.
Comunicato stampa
CORNICE DI RICORDI PER UN FUTURO (CHE ATTENDE) è la prima mostra personale di Patrizia Novello a Venezia. L’esposizione s’inserisce nelle serie di eventi selezionati da scatolabianca in occasione della Biennale di Venezia. In un periodo così importante per la città e per l’arte contemporanea internazionale l’obiettivo di scatolabianca è quello di dare spazio ai giovani talenti emergenti più rappresentativi del panorama italiano.
CORNICE DI RICORDI PER UN FUTURO (CHE ATTENDE) è una mostra di pittura che vive di un processo meticoloso presentato attraverso un grande lavoro installato a parete, un “libro d’artista” e un’opera montata a cassetta. I componenti principali sono finte polaroid che accolgono nella loro singolarità il processo corale di un racconto.
La giovane artista milanese prima dipinge un paesaggio su un cartone vegetale di grandi dimensioni, successivamente suddivide il cartone dipinto e ritagliato in piccole parti rettangolari della misura reale di una foto polaroid (cm 10,8x8,8 circa) e come processo finale stende l’acrilico bianco su ognuna delle porzioni rendendo il tipico effetto della cornice di contorno delle polaroid.
La scelta della polaroid è determinata dalla sua portata simbolica nell'ambito della contemporaneità, ma anche dal fatto che offre il terreno per contrapporre la dimensione temporale dell'istantaneo (lo sviluppo immediato della foto) al tempo dilatato, al limite immobile, che nella ricerca pittorica Novello colloca al suo interno; in generale il riferimento alla fotografia, alla specificità dell'inquadratura, esemplifica il procedimento analitico; nella stessa misura la forma della polaroid connotata dal profilo bianco rimarca l'assolutezza della porzione dipinta funzionando come la pausa in un discorso: nell'allestimento complessivo questo concetto si snoda nella sequenza delle polaroid e nell'allargarsi ritmico delle spaziature che le separano.
Nella interpretazione dell’artista ciascuna polaroid è leggibile come il singolo episodio di una storia molto più complessa.
Il principale filo conduttore è l’installazione a parete “Cornice di ricordi” che dà il titolo alla mostra. Il ricordo, che in quest’opera appare solo per brevi scorci, è l’esperienza newyorkese compiuta dall’artista in un soggiorno di 90 giorni, illustrato da 90 polaroid simulate, che immortalano il viaggio nel momento del suo compiersi.
Lo schema dell’istallazione è suddiviso in 4 momenti, corrispondenti al soggiorno newyorkese. La cornice diviene così ciò che permane, che delinea l’esperienza. Il viaggio è stato compiuto, l’esperienza è conclusa. Ma la cornice non è chiusa, sono presenti delle vie di fuga, possibilità di diventare altro. Di aprirsi e contenere una nuova esperienza.
Analogamente all’istallazione murale, il libro riporta la cornice di polaroid. Questa volta, però, la cornice è ancora più evanescente in quanto delle polaroid viene restituito solo il contorno, realizzato in matita colorata, in 6 diverse tonalità di blu-verde. Il libro è un contenitore, che si compone di altrettanti contenitori, quanti sono i ricordi. Si tratta di una memoria non scritta, ma idealmente rappresentata dai suddetti rettangoli colorati. Il libro vuole essere un album di fotografie, ma le fotografie non esistono.
Nel lavoro montato a cassetta con cornice e distanziatori le polaroid sono la traccia di quello che è stato, dell’inizio del viaggio. L’esperienza è compiuta, conosciuta.