Scultura è di scena
Un percorso espositivo ci oltre 30 opere tra sculture, installazioni e quadri, realizzate da sei artiste già note ed apprezzate.
Comunicato stampa
Si apre sabato 23 luglio alle ore 18.30 presso le Scuderie Granducali di Seravezza, via del Palazzo 356, ( Lu), la mostra collettiva dal titolo la “Scultura è di scena” curata da Cristiana Cravanzola e organizzata in collaborazione con la Fondazione Terre Medicee che rimarrà aperta fino al 21 agosto. Un percorso espositivo ci oltre 30 opere tra sculture, installazioni e quadri, realizzate da sei artiste già note ed apprezzate: la stessa Cravanzola, poi Giovanna Ambrogi, Anna Beite, Jenamarie Filaccio, Sylvia Lowew e Cinzia Rossi. Il filo conduttore della raccolta è il lavoro di ricerca e la passione per la materia anche se con temi diversi. In Giovanna Ambrogi è il dato astratto ad emergere, ma ogni sua struttura – ben lontana dall’accademismo – chiarisce un’articolazione espressiva che si fa immagine. Con Anne Beite prevale il viaggio (che è passaggio), con la parola “Solidarietà” a sorreggere una delle sue più significative opere. L’urlo, il grido... il legno e il marmo... eccoci arrivare alla versatilità e l’uso di diversi materiali di Cristiana Cravanzola che ormai da anni vive e lavora in Alta Versilia, a dire della coesistenza di vari linguaggi ed esperienze artistiche tali da affermarne le prerogative. Per Jenamarie Filaccio la forma è per lo più unita alla circolarità, all’assenza di divisione e al contempo a una sorta di perfezione. Le sue “forme organiche” ci consegnano più temi sempre affrontati e risolti sia in terracotta come in marmo statuario o d’altro tipo; non è difficile scorgervi le gemmazioni di piante marine, la rosa dell’amore, o persino il loto egiziano. Sylvia Loew nell’armonia delle forme del marmo ha affermato di aver trovato “forte energia”: dopo averle create in più connotazioni, spesso ama trattenerle a sé con una rete. Ultima alfabeticamente, Cinzia Rossi Ghion, scultrice del monumentale e del piccolo che ha conservato un certo rapporto con la figura umana, portandola tuttavia in essere con essenziale tocco e personale segno, lavorando spesso gomito a gomito con i sapienti artigiani apuani. La mostra è aperta tutti i giorni dalle 10 alle 12.30 e dalle 17 alle 24 ad ingresso gratuito. Il catalogo presenta un saggio del critico d’arte Lodovico Gierut.