Geppy Conte – Ipotesi

Informazioni Evento

Luogo
SALA G. RODIO
Via Giannone 4, Locorotondo (BA), Locorotondo, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

dal lunedì al venerdì 15.00-21.30, sabato e domenica 18.00-21.30

Vernissage
06/08/2011

ore 19

Contatti
Email: info@entropiearte.it
Sito web: http://www.entropiearte.it
Artisti
Geppy Conte
Curatori
Roberto Lacarbonara
Generi
fotografia, personale

Prima mostra personale di Geppy Conte, fotografo pugliese da tempo impegnato in una personalissima ricerca legata ad un’indagine sul formalismo architettonico, sulla spazialità urbana e rurale e sulle transizioni soggettive che attraversano il territorio d’osservazione e di vita dell’artista, ovvero quello della Valle d’Itria.

Comunicato stampa

Dal 6 al 21 agosto la Sala G. Rodio di Locorotondo - Laboratori Urbani, ospiterà la prima mostra personale di Geppy Conte, fotografo pugliese da tempo impegnato in una personalissima ricerca legata ad un’indagine sul formalismo architettonico, sulla spazialità urbana e rurale e sulle transizioni soggettive che attraversano il territorio d’osservazione e di vita dell’artista, ovvero quello della Valle d’Itria.
Un lavoro fotografico in bianco e nero che si sviluppa a partire da una sapiente gestione della geometria luministica della luce e della sovrascrittura delle ombre che rigenera la statica dimensionalità dello spazio osservato.
Il titolo della mostra “IPOTESI” vuole sottolineare un duplice aspetto della produzione di Conte. Da un lato la pluralità degli indirizzi intrapresi dall’artista lungo distinte accezioni tematiche e formali (dagli studi urbani a quelli sul mosso, dalle opere di forte contrasto chiaroscurale alle sfumate gradualità della luce); dall’altro la natura instabile, precaria e provvisoria dei soggetti fotografici, sempre resi attraverso una tecnica ed un linguaggio sensibili, rispettosi, silenziosi.
La fotografia di Geppy Conte non “afferma”, non occupa la scena con particolari incidenze visive o prospettiche, ma ama soffermarsi, afferrare con leggerezza la superficie mutevole delle forme incritte nella luce. Una logica ed un’attitudine che attiene alla natura delle ipotesi, sempre svolte nello spazio provvisorio del domandare e pure già in quello dell'idea compiuta.