LuBott – Un chiodo fisso per l’arte
‘Chiodi per descrivere. Chiodi per dire. Chiodi per scavare e capire. Chiodi per evocare l’esistenza. Insomma: chiodi quale nuovo ed inedito linguaggio di comunicazione, ultima frontiera dell’arte.
Comunicato stampa
‘Chiodi per descrivere. Chiodi per dire. Chiodi per scavare e capire. Chiodi per evocare l’esistenza. Insomma: chiodi quale nuovo ed inedito linguaggio di comunicazione, ultima frontiera dell’arte.
Questa, in sintesi, la felice intuizione di LuBott, che hanno ripensato uno degli attrezzi del lavorare di fatica e creatività, come punta di pennello da intinger nella vita, per potergli dare forma e rappresentarla, ponendosi in bilico tra gioco e provocazione. Ovvero che hanno recuperato, ri-forgiato, piegato, allungato, modellato, piantato, colorato, fotografato, stampato e riprodotto chiodi, fondendoli in assemblaggi armonici con altri materiali di scarto della quotidianità, ma di cui la pellicola è la onnipresente protagonista, per interpretare, secondo il loro peculiare angolo ottico, punto d’approdo di fantasia ed inventiva, la società ed i suoi cambiamenti. Cioè, un presente ed un futuro che, se non sono rosei come in “Fragile Nero”, o appassionati come “Un chiodo fisso per Monna Lisa”, sono comunque frutto dell’ottimistica consapevolezza di una palese ambivalenza.’ (Tania Belli, dal testo critico del catalogo della mostra EspaceArt_Nice)
LuBott è l’acronimo derivato dalle iniziali dei cognomi di Gianfranco Lunardo e Maria Bottari. I due artisti lavorano sotto questa sigla da alcuni anni, si sono occupati a lungo di fotografia etnografica collaborando periodicamente con l’Università della Calabria, Centro Interdipartimentale di Documentazione Demo-Antropologica. Quasi tutti i lavori sono stati esposti in mostre personali e collettive, e nel 2003 nell’ambito del Festival Internazionale di Fotografia di Roma. Tra le mostre recenti segnaliamo: (2011) Terni, Met, FOTOGRAFIKA VOL.3, a cura di Barbara Pavan, in collaborazione con Galleria Il Canovaccio, collettiva, catalogo; Rieti, Libreria Moderna, GIALLO E DINTORNI, a cura di Barbara Pavan, collettiva nell’ambito del Festival Biennale del Giallo e del Noir, Promosso e patrocinato da Provincia di Rieti, Fondazione Varrone e Sabina Universitas, collettiva, catalogo; (2010) Rieti, Galleria Fotografica Lungovelino, BIKERS, a cura di Barbara Pavan, personale, catalogo; Rivodutri (Ri), Tenuta Due Laghi, AQUAE, a cura di Luca Arnaudo e Barbara Pavan, con il Patrocinio di Provincia di Rieti e Comune di Rivodutri, collettiva, catalogo; Rieti, Studio7 Arte Contemporanea, INDEX, a cura di Barbara Pavan, collettiva; (2009) Cavalese (Tn), Centro di Arte Contemporanea, Palazzo Firmian, ISOLINA E LE ALTRE, a cura di Barbara Pavan, con il Patrocinio di Provincia Autonoma di Trento, Comune di Cavalese, APT Fiemme e Fassa, collettiva, catalogo; Ravenna, Seconda Circoscrizione, ISOLINA E LE ALTRE, a cura di Barbara Pavan, con il Patrocinio di Regione Emilia Romagna, Provincia e Comune di Ravenna, collettiva; Nizza, Francia, Foire Internazionale de Nice, Palais des Expo, ESPACE ART , Patrocinio CCIAA di Rieti e Camera di Commercio Italiana a Nizza, collettiva, opere in catalogo; Roma, Galleria Montoro Arte Contemporanea, KAPPA 100%, collettiva a cura di Barbara Pavan